Un messaggio alle nostre comunità

Osare la pace per fede

Appello conclusivo dell'incontro ecumenico dei giovani svoltosi a Firenze il 30 gennaio scorso e riflessioni a margine.
7 marzo 2005 - Massimo Ferè (Pax Christi)

Noi giovani appartenenti a chiese diverse ci siamo riuniti a Firenze, città di pace, per riflettere assieme sulla Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato, a quindici anni dalla Convocazione Ecumenica di Seul. Anche oggi tali realtà sono negate da una violenza dai molti volti: le donne e gli uomini, con tutte le forme viventi, sono esposte a rischi di cui è difficile misurare la portata. In particolare, sono i poveri le prime vittime di un mondo che sembra assuefatto al conflitto ed all'iniquità su scala planetaria, come alla distruzione progressiva dell'ecosistema terrestre. A tale dinamica contribuisce in modo determinante l'iperconsumismo delle società occidentali, ormai diventato una sorta di nuova religione.
Di fronte a tutto questo siamo chiamati a professare la nostra fede in Gesù Cristo crocifisso e risorto, per esplorare altre direzioni per la storia e per le nostre vite. Le nostre chiese in questi anni di lavoro e confronto comuni hanno più volte affermato la volontà di compiere assieme un cammino di pace, ma la divisione tra i cristiani è uno scandalo che contraddice ogni parola di pace. In questi giorni abbiamo intuito invece che è possibile un cammino di dialogo tra noi e che possiamo estenderlo a chiunque voglia condividerlo, a partire dalla comune coscienza della dignità di ogni persona. Abbiamo pure sperimentato la ricchezza dell'incontro, in particolare, con i giovani ebrei e musulmani, nel superamento di paure e diffidenze.
La fede nella promessa di pace di Gesù Cristo, che sta alla base della nostra comunione, ci spinge a testimoniare che un altro mondo è possibile e che la famiglia umana è chiamata a diventare un luogo di fraternità autentica. L'intelligenza della speranza ci spinge a cogliere segni in cui si dischiuda questa possibilità e ne abbiamo esplorati alcuni nel dibattito tra di noi. Vogliamo indicare, in particolare
· il valore delle relazioni in cui viviamo, che ci orienta a spendere le nostre forze e la nostra intelligenza per creare e trasformare strutture politiche, economiche e sociali che servano un mondo di giustizia e di pace;
· il senso di essenzialità che stiamo imparando ad apprezzare nella pratica di nuovi stili di vita
· la cura, l'accoglienza e la nonviolenza, dimensioni essenziali di una vita secondo l'Evangelo.
Il lavoro fatto assieme in quest'incontro è già passo di questo cammino e ci fa intravedere la meta. Nella comune fede in Gesù Cristo ci impegniamo a far maturare tali dimensioni, in noi stessi e nelle nostre comunità, in un dialogo con tutti le donne e gli uomini di buona volontà.
Lo Spirito del Risorto ci sostenga in questo cammino di speranza pasquale, perché davvero impariamo ad osare la pace come pratica della nostra comune fede.
Firenze 30 gennaio 2005

GIOIA E SPERANZA
Appunti a conclusione dell'happening ecumenico per giovani “Osare la pace per fede”
Massimo Ferè

“Gioia e speranza!” Queste le parole con cui Gianni Novelli del Cipax ha commentato quanto accaduto a Firenze nei giorni dell'happening ecumenico per giovani “OSARE LA PACE PER FEDE”.
“Stupore!” … aggiungo io. Già, nessuno di noi si aspettava davvero che l'happening di Firenze centrato sui temi della giustizia, pace e salvaguardia del creato avesse una tale risposta. E non tanto sul numero dei partecipanti ( ad un certo punto sono stati contati più di 400 giovani presenti provenienti da ogni parte di'Italia ), quanto sui contenuti che sono emersi e sul clima di festa, di incontro, di condivisone che si respirava in tutti gli appuntamenti nei quali si sono articolate le giornate fiorentine.
Stupore dicevo … che senti dentro, che senti attorno … ogni qual volta si vive una vera esperienza di SHALOM.

Per cogliere il valore di OSARE LA PACE PER FEDE e per comprenderlo in tutti i percorsi che hanno portato a costruirlo, occorre forse fare un po' di storia.
Da dove è nata l'idea di questo happening? Spostiamo indietro le lancette dell'orologio fino a un paio di anni fa quando, con gli amici del Consiglio Nazionale d PaxChristi abbiamo iniziato a riflettere insieme sulle tantissime vicende della storia recente, in cui, a livello di mondo giovanile ci siamo trovati fianco a fianco con tanti amici delle diverse confessioni cristiane. Vale la pena ricordare alcuni momenti:
- Genova G8 ... Sono ancora nei nostri cuori i volti degli amici e dei gruppi di varie Chiese con cui, nella chiesetta di Boccadasse, abbiamo pregato e digiunato insieme ... per un "altro mondo posibile" ... Un vero laboratorio di ecumenismo dal basso.
- Firenze ( 2002), Parigi (2003), Londra (2004), Forum Sociale Europeo ... Durante le tre edizioni del FSE PaxChristi ha scelto di essere presente con alcuni seminari per stimolare una riflessione sul contributo delle Chiese e delle religioni nella costruzione di un Europa strumento di pace nel mondo. Anche in quel contesto, nel preparare e nel vivere questi appuntamenti, ci siamo ritrovati fianco a fianco con tanti giovani delle diverse confessioni cristiane con i quali abbiamo condiviso fortemente il sogno di una non-violenza praticata dalle istituzioni, di un diritto davvero capace di fasri carico degli ultimi, ...
- Quando poi la storia ha seganto il dramma dell'affermazione della guerra preventiva, ci siamo ritrovati ancora gli uni accanto agli altri ... provenienti da Chiese diverse ma uniti alla scuola dello stesso Vangelo della Pace. Insieme abbiamo attraversato le piazze delle nostre città per dire il nostro comune dissenso alle scelte dei governi e insieme abbiamo riempito le Chiese per chiedere il dono dello Shalom per il mondo. Insieme abbiamo ascoltato e vissuto nel profondo del cuore le parole di Isaia, di Geremia e di tanti altri profeti.

In tutte queste occasioni, senza averlo progettato, ci siamo trovati a intuire e sperimentare che l'unità tra le Chiese nasce innanzitutto dalla comune vocazione ad essere profeti e costruttori di Pace. E, nel sentirci coscienza critica del mondo attuale, insieme abbiamo compreso come "questo tempo" di guerre avvenute e di guerre in preparazione svela un segno grande: dobbiamo impegnarci in modo irreversibile a percorrere strade di unità intorno alla grande responsabilità cui la storia oggi ci chiama.
Strade che non neghino le diversità, ma che ne facciano anzi cogliere il valore e la ricchezza di fronte ad una grande prospettiva comune: la Pace .

Con tutto questo nel cuore, un gruppetto di ragazzi di Paxchristi e di altri movimenti e Chiese , durante la settimana di formazione del Segretariato Attività Ecumeniche del 2003, ha pensato di costruire un happening … una festa nazionale rivolta proprio ai giovani delle diverse Chiese sorelle in cui incontrarsi per riscoprire legami e costruire percorsi intorno a "Pace, giustizia e slavaguardia del creato".
Da allora abbiamo inziiato a incontrarci mensilmente e a consolidare un'amicizia che è stata importante soprattutto quando le difficoltà organizzative sembravano consigliare di non proseguire quest'esperienza. Un'amicizia che si è estesa ad altri gurppi, ad altri movimenti, acquisendo sempre più un carattere nazionale.
E così, mese dopo mese, con il contributo e l'aiuto di tutti, abbiamo preparato le giornate di Firenze.

Una prima sottolineatura quindi, che è relativa la metodo con cui abbiamo lavorato : questa è stata un'iniziativa costruita da giovani. Ed è stata costruita in modo ecumenico, lavorando fianco a fianco tra giovani di diverse confessioni cristiane.

Questi sono stati forse i requisiti che hanno richiamato a Firenze così tanti altri giovani durante le giornate del 29-30 Gennaio …

E qui passiamo alla cronaca. L'incontro si è aperto con l'assemblea di sabato 29 Gennaio , tenutasi presso il Convitto della Calza; in risposta agli interrogativi di tre giovani delle tre chiese cristiane mons.Luigi Bettazzi ha parlato su “Cercate la giustizia”, mentre la pastora valdese Letizia Tomassone è intervenuta sul tema della pace ed il prof. Simone Morandini sui problemi ecologici. I partecipanti hanno poi proseguito il lavoro divisi in diciotto gruppi, per approfondire le varie dimensioni del tema. Presso il salone “La Fiaba” della parrocchia Madre delle Grazie dell'Isolotto si è quindi tenuta una vivace serata di festa con musiche e danze. Nel corso della giornata Rosana Tujar, rappresentante fiorentina dei Giovani Musulmani Italiani e Gadiel Liscia, rappresentante dell'Unione Giovani Ebrei Italiani hanno rivolto il proprio saluto ai partecipanti, invitando al dialogo ed alla collaborazione.
La domenica 30 gennaio 2005 nel Tempio Valdese di Via Micheli si è svolta una partecipata liturgia ecumenica, presieduta dalla pastora valdese Gianna Sciclone, nelle corso della quale sono intervenuti Ionut Coman (Chiesa Ortodossa Rumena), il pastore Davide Mozzato (Chiesa Avventista di Firenze), mons.Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze. Nel corso della Liturgia il prof. Massimo Toschi - Consigliere per la pace del Presidente della Regione Toscana - ha presentato l'iniziativa “Saving Children” mirante a fornire assistenza sanitaria ai bambini palestinesi presso ospedali israeliani, in modo da promuovere occasioni di dialogo tra le due popolazioni; ad essa è stato devoluta la colletta raccolta. L'incontro si è concluso con la lettura di un messaggio alle Chiese cristiane italiane.

Il sogno comune è ora quello di proseguire il lavoro avviato in quest'occasione, creando altri appuntamenti, anche in vista della III Assemblea Ecumenica Europea che si terrà nel 2007 a Sibiu in Romania.

Dalla voce dei protagonisti di queste giornate:

DONATELLA FALZETTA – presidenza nazionale FUCI
“ La Pace non è solo qualcosa che prende il cuore e genera emozione. La pace è una sfida culturale che chiama le nostre intelligenze a costruire un'alternativa alla guerra. A costruire una nuova bellezza che è appunto la bellezza della pace e che ci vuole protagonisti in tanti campi della vita. Non solo in momenti come questi che ci servono per ridirci delle cose e per condividerle. Questo richiamo ad OSARE deve diventare una sfida da accogliere.

PAOLO NASO – direttore rivista Confronti
Noi dobbiamo vivere la pace come utopia, come qualcosa che sta di fronte a noi, che non è dato … ma anche come utopia che si fa realtà, che si persegue con determinazione. La pace non è quello che vive nei nostri cuori, questo è un pio sentimento. La pace è il sistema di relazioni che noi riusciamo a costruire con gli altri, con chi è diverso da noi, con gli altri popoli … arrivo a dire con il nostro nemico. Questa è la pace …
La generazione ecumenica che ci ha preceduto ha lavorato per 50 anni per trovare un consenso sulle formulazioni dogmatiche. Si ha l'impressione che questa strada ormai sia finita. Ciò che dovevamo scoprire in comune lo abbiamo scoperto; ciò che ci divide continuerà a dividerci. Oggi l'ecumenismo di cui si parla è un'ecumenismo della prassi, dell'azione. E' un “Osare la pace”. Ecco quindi che la grande sfida che i cristiani di tutte le confessioni possono affrontare è quella di dimostrarsi “insieme” testimoni autorevoli della pace. Ecco che l'ecumenismo diventa via alla pace.

CRISTINA ARCIDIACONO – presidente nazionale FGEI Federazione Giovanile Evangelica Italiana
“Il profeta è posto nella città come sentinella per avvertire il popolo del pericolo. Forse noi oggi possiamo essere sentinelle del pericolo di esclusione e di oppressione: esclusione di una grande parte del mondo povera a favore di una piccola parte e molto più ricca. Ma nello stesso tempo lternat creare un tessuto di relazioni che da minoranza possa diventare maggioranza. Un tessuto di vita, di storie … che possa lternativa le storie di quelli che non possono raccontar5e la loro storia.
… La forza dei giovani è quella di mettersi in rete. Questo incontro, nato a Fienze, è diventato nazionale ( dalla Calabria al Piemonte) … per lternati alternativa e oggi siamo già una forza motrice he pone delle novità, delle lternativa al conflitto …

GIULIA – PAXCHRISTI
“ Oggi siamo qui, insieme, atestimoniare che ci sono sempre più giovani che scelgono di fare esperienze in campi di lavoro internazionali e che fanno interposizione nonviolenta nelle zone di conflitto

ROBERTO VACCA – Chiesa Avvenista di firenze
Ci sono probelmi importanti nel nostro tempo e e vanno affrontati. Il modello ecumenico è importantissimo perché ci dice che le differenze possono essere una ricchezza.

È bene sognare, altrimenti ci si risveglierà un giorno nel mezzo di incubi!

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