Tempo scaduto!
Il tempo è scaduto. Ora è proprio scaduto il tempo delle promesse non esaudite, delle attese deluse, dell’impegno non riconosciuto. Non c’è più tempo per l’indugio perché, intanto, continuano a disfare, giorno dopo giorno, le maglie dei nostri sogni, a ridurre i nostri diritti in costi da tagliare, a limare i nostri spazi di partecipazione e di democrazia, a rinchiudere i nostri fratelli e sorelle immigrati in recinti spinati, a trasformare i nostri giovani (e meno giovani) lavoratori in merce da gettar via alla prima occasione, a cancellare il nostro ripudio della guerra… Ora non c’è più tempo. Per le persone critiche, per i movimenti di base, per le comunità organizzate è il momento di ritrovare tutta la passione e la forza per dispiegare le vele e prendere davvero il largo. Per un impegno più consapevole, più autentico, più risoluto.
In tutti questi anni, abbiamo creduto nella possibilità di costruire un altro mondo e in quella direzione abbiamo operato, con pazienza e convinzione. Siamo in tanti a credere possibile questo sogno. Eravamo migliaia nelle piazze di Roma e di Firenze – quando abbiamo detto no alla guerra senza se e senza ma – e nelle aule delle università e dei laboratori di ricerca – quando abbiamo messo insieme le nostre competenze per cercare alternative alla violenza e alla sopraffazione del più forte. Alternative sia alla guerra, alla quale ci siamo sempre fortemente opposti, sia alla corrosione della nostra storia e della nostra democrazia. Nonostante il lavoro sottile di disfacimento celato dietro false vesti di riforme e di progresso. E non siamo stati soli. Non lo siamo ora. Siamo in tanti, uomini e donne, gruppi organizzati e movimenti liberi, credenti e non credenti.
La società civile, insomma. Quella che ha dimostrato la sua capacità di essere interlocutrice privilegiata dei partiti, soggetto capace di proporre e di valutare alternative possibili a questo sistema dominante che divora persone, diritti e democrazia.
Una società civile che si sta affermando come vero e proprio soggetto politico. Presente, attento, capace di sognare ma anche di agire, di osservare ma anche di proporre. Siamo alla vigilia delle elezioni politiche e, mentre nelle stanze dei partiti si discute di alleanze (prima che di programmi) e di strategie (prima che di priorità), non vogliamo mancare di prepararci con scrupolo. Senza abbassare la guardia su ciò che cambia e avviene nel mondo, senza ridurre lo spessore della ricerca su vari fronti e con orizzonti illimitati, la società civile raccoglie i frutti del lavoro “lillipuziano”, nonviolento e paziente che si è svolto. E osa, sin da ora, avanzare a testa alta e con voce ferma le proprie richieste a tutte le forze politiche e a tutti gli schieramenti. Di destra e di sinistra.
Abbiamo delle priorità da difendere e sulle quali non svendiamo con sconti di fine stagione.
Lavoro, stato sociale e soprattutto rinunzia all’uso della forza nella politica estera. Queste sono alcune delle priorità che ci stanno a cuore. I primi mattoni, fondamentali, per la costruzione di questo mondo possibile. E su queste priorità desideriamo conoscere il pensiero di tutti coloro che pensano di candidarsi.
Sono già numerose le iniziative che stanno nascendo in tale direzione. Tavoli di lavoro e gruppi di studio per definire la proposta e per elaborare documenti. Proprio dalla società civile per la società civile nasce un documento programmatico, Tempo scaduto (pubblicato nella sezione “documenti”), di cui Alex Zanotelli, Luigi Ciotti, Gianni Rinaldini e Gino Strada sono i principali promotori e ideatori.
Una pista di riflessione che – senza nulla togliere alla serietà delle altre proposte – merita il nostro sostegno.
Mosaico di pace desidera porsi come luogo privilegiato per il dibattito su questi temi e per un vero, forte, sostegno all’iniziativa.
Gesto di speranza per una nuova stagione politica italiana. Piccolo seme che lanciamo per dare il nostro contributo alla costruzione di un’Italia nuova nella quale non ci stancheremo di credere.