Quattro Stagioni per l’Africa
Quando scrisse le quattro stagioni Antonio Vivaldi dimostrò come fosse possibile utilizzare il linguaggio sonoro per trasmettere sensazioni visive. Potenza della musica, quella di conciliare le note di un pentagramma a immagini e pensieri. A tre secoli di distanza dalla loro composizione le quattro stagioni sono tornate rivestite di un elegante ritmo jazz, grazie al lavoro di Sandro Cerino e della sua Crescendo Big Band, per diventare tema conduttore di uno straordinario evento milanese. Questa volta la loro magia scenica è stata accompagnata da pensieri e immagini nuove: quelle dell’Africa. “Quattro Stagioni per l’Africa” è stato infatti il titolo della serata ideata e presentata da Arnoldo Mosca Mondatori nell’ambito di “Una casa per i bambini di strada di Kibera", l’iniziativa che mira alla costruzione di una casa, appunto, per ospitare ed educare 50 bambini della periferia sud ovest di Nairobi, in Kenya, e di un centro per la formazione di educatori.
Il progetto, gestito dal missionario comboniano padre Kizito, intende affrontare con un nuovo approccio il problema dei bambini di strada imprigionati in un incubo fatto di povertà, criminalità e droga. Al centro di tutto c’è l’educazione intesa come sostegno e sviluppo delle potenzialità dei ragazzi al fine di reintrodurli in modo positivo nel tessuto sociale di provenienza. L’idea è quella che per salvare l’Africa sia necessario evitare l’importazione dei nostri arbitrari e insostenibili modelli culturali fra le sue popolazioni, puntando invece sulle risorse già possedute dalla stessa gente d’africa. Questo l’hanno capito in molti e alcuni di loro non hanno voluto far mancare il proprio contributo artistico alla serata di beneficenza a cominciare da Roberto Vecchioni, uno dei primi promotori dell’iniziativa, passando per Gino Paoli, Ornella Vanoni, Mimmo Locasciulli, Gianna Nannini fino ad arrivare ad un intenso Lucio Dalla che a tarda notte ha chiuso lo spettacolo. Durante il concerto si sono susseguite sul palco alcune tra le storie e le note più belle della canzone italiana, interpretazioni sentite e coinvolgenti come le poesie di Alda Merini recitate da giovani attori e i contributi di don Antonio Mazzi sostenitore del progetto Educatori Senza Frontiere e dello stesso padre Kizito.
Per tutta la serata la scenografia del palco è stata impreziosita da uno splendido dipinto di Mimmo Paladino, un’opera ispirata all’Africa e a cui, come raccontato da Arnoldo Mondatori, si affiancheranno altri quadri donati da alcuni tra i più importanti pittori a livello mondiale per partecipare a un’asta da Sotheby's in favore del progetto.
Il teatro dal Verme ha dichiarato il tutto esaurito svariate ore prima dell’inizio della serata e benché probabilmente per una certa parte del pubblico sia stata solo una delle tante occasioni di incontro mondano lo spirito dell’iniziativa non è sembrato risentirne. Tanto più che il valore e il senso più autentico del progetto per i bambini di Nairobi valicheranno lo spazio del teatro grazie al Quaderno africano, un libro edito da Frassinelli in cui i maggiori esponenti della cultura italiana raccontano l’Africa dal loro punto di vista e con il proprio linguaggio. Padre Kizito in una pagina di questo quaderno ha scritto: “Dobbiamo imparare a incontrarci e a riconoscerci […]. Fare e dare non bastano più. Dobbiamo cambiare il nostro modo di essere”. Imparare ad educare può essere il primo dei tanti passi da fare perché davvero l’Africa possa infine vivere una nuova stagione della sua storia. Quella della rinascita.
Note
Per maggiori informazioni sul progetto:http://www.amaniforafrica.org
c/c postale n.37799202 intestato a Amani Onlus
oppure
c/c bancario n.503010 Banca Popolare Etica
ABI 05018 – CAB 12100 – CIN G
Indicando come causale: “Una casa per i bambini di strada di Kibera”