'Banche armate': un osservatorio europeo, ma monitorare la 185
Un osservatorio permamente sul finanziamento delle banche all'industria armiera, ma anche il coordinamento con le associazioni europee che già svolgono attività di monitoraggio del settore e l'impegno per estendere all'Ue la normativa italiana sulla trasparenza bancaria nelle operazioni di appoggio delle banche al commercio di armi: sono questi alcuni degli impegni assunti dalla Campagna di pressione alle "banche armate" che sabato scorso a Roma ha celebrato il suo primo convegno nazionale.
La Campagna ha incassato subito un risultato proprio dalla prima "banca armata" d'Italia nel 2004: "Nel corso del 2005 Capitalia ha ridotto di oltre il 70% gli importi delle transazioni legate a operazioni di export di armamenti" - ha infatti annunciato al Convegno il direttore generale di Capitalia Carmine Lamanda. Un confronto a tutto campo è emerso dal dibattito tra i promotori della Campagna e il direttore generale di Capitalia.
Al dibattito non si è presentato l'on. Giuseppe Cossiga (FI) relatore per il Governo sulla Relazione sull'export di armi. "Un'assenza ingiustificata che non lascia intravvedere niente di buono per quanto riguarda le annunciate modifiche alla legge 195" - commenta Giorgio Beretta, coordinatore della Campagna.