Mettici la faccia!
La Campagna Control Arms sta preparando un mese di iniziative a partire dalla Settimana Mondiale d’Azione contro le Armi leggere, il 22-29 Maggio 2006 fino ad arrivare al fatidica tappa di fine giugno dove a New York (26 giugno- 7 luglio) avrà luogo la più importante delle conferenze globali di revisione dei controlli sulle armi leggere degli ultimi cinque anni. Questa conferenza dell’Onu rappresenta un ‘opportunità unica per i governi per convenire su principi globali che regolino i trasferimenti internazionali di armi, al fine di evitare che le armi siano causa delle terrificanti guerre silenziose che fanno centinaia di migliaia di morti ogni anno e cadano nelle mani di coloro che compiono ogni giorno crimini di guerra o violazioni di diritti umani. I dati dell’ultimo rapporto della campagna denunciano come il commercio di armi “senza regole” produce una vera grande epidemia che causa 1000 morti al giorno per armi da fuoco. Inoltre le cause indirette di questa “epidemia” generano cicli viziosi di povertà e miseria che mettono in ginocchio milioni di persone ed economie di interi Paesi e regioni. Nella sola Africa, le perdite economiche dovute alle guerre sono stimate intorno ai 15 miliardi di dollari l’anno. Per questo, gli Stati hanno una responsabilità internazionale legale e morale circa il controllo delle armi e nell’assicurare che queste vengano usate in modo appropriato. Purtroppo questo scenario si perpetua perché ad oggi non esistono leggi internazionali vincolanti ed esaustive che controllino in modo efficace e regolino il commercio di armi.
La maggior parte dei controlli nazionali consente scappatoie o sono scarsamente applicati. Questa situazione fa sì che le armi viaggino nel mondo con estrema facilità raggiungendo aree di conflitto e Paesi dove si registra una negativa situazione dei diritti umani o un alto livello criminalità organizzata. I controlli sono spesso lasciati ai singoli governi, che non sempre hanno la volontà o la possibilità di garantire pratiche responsabili. Inoltre, le attività degli intermediari di questo commercio fanno finire le armi nelle mani sbagliate. L’ultimo caso che dimostra questa assenza di controlli internazionali è accaduto qualche mese fa in Italia proprio con le pistole Beretta ritrovate dal contingente Usa nei depositi della guerriglia irachena dopo esser state riciclate e rivendute dalla famosa ditta di Gardone Valtrompia alla "Super Vision International ltd", una sigla inglese sconosciuta che attraverso una triangolazione ben orchestrata è riuscita a farle arrivare in Iraq.
Tutte le iniziative attivate nei prossimi giorni avranno alcuni obiettivi in comune in tutto il mondo ma uno su tutti è fermare il problema globale della violenza legata all’uso delle armi. Per far questo è stata pensata una azione di pressione globale che parta dal livello locale e arrivi a dare la spinta finale rafforzando quindi la mobilitazione internazionale che avrà il suo momento finale nella consegna a New York, della Petizione dei “Milioni di Volti”.
Se si riuscirà a ottenere questa convergenza questo potrebbe rappresentare un passo fondamentale verso un trattato, che spianerà la strada ai negoziati che inizieranno in ottobre in occasione della riunione della prima commissione dell'Assemblea generale dell’Onu: 50 Stati hanno già espresso pubblicamente il proprio sostegno all’Att e il loro numero è in crescita, anche l’Unione Europea si è pronunciata in tal senso. Il nostro precedente governo non aveva espresso una posizione ufficiale troppo occupato a favorire la lobby armiera in giro per il mondo , mentre nel parlamento si riuscì a ottenere una mozione (ottobre del 2005) sottoscritta 110 tra deputati e senatori per sostenere il Trattato Internazionale. Per cui ci auguriamo che in queste settimane il nuovo governo si pronunci positivamente e dia un primo segnale di controtendenza sulle politiche di controllo degli armamenti.
Il 31 maggio consegneremo ufficialmente al nuovo governo i primi 40.000 volti raccolti in Italia e ci auguriamo una risposta positiva sia comunicata per quella data.
Dall’inizio della campagna sono stati raccolti quasi un milione di volti in 160 Paesi che saranno esposti nei giorni della conferenza per esprimere e rappresentare anche visivamente il forte dissenso sulle attuali politiche di regolamentazione del commercio delle armi e facendosi fotografare hanno voluto anche esprimere il loro mettersi in gioco "mettendo il proprio volto contro le armi" (galleria su http://www.controlarms.it).
Inoltre abbiamo raccolto anche il sostegno di alcune facce importanti sia nel mondo dello spettacolo e della cultura tra cui Beppe Grillo, Jovanotti, Trio Medusa, Fiorello, Oliviero Toscani, Luis Sepulveda, Sergio Staine e tantissimi altri “volti noti”. Tutto questo è stato possibile anche grazie al lavoro di oltre 300 gruppi locali (coordinamenti e associazioni) che in tutta Italia si stanno mobilitando dal basso per supportare questa campagna.
L’italia ha grosse responsabilità nel business delle armi soprattutto per armi leggere dove siamo il secondo esportatore mondiale e il quarto produttore al mondo, s per cui ci auguriamo che cresca sempre più che nel nostro paese la disponibilità a metterci la faccia contro questo mercato di morte.