Liberarsi delle armi nucleari con il disarmo
1. I pericoli maggiori per l’umanità
La minaccia delle armi di distruzioni di massa, e le armi nucleari in particolare, sono un problema impellente che i popoli e i governi del mondo devono affrontare con urgenza. Pax Christi International, movimento per la pace cattolico che raccoglie 95 organizzazioni attive in tutto il mondo, ha sollecitato ripetutamente e costantemente il disarmo di tutte le armi di distruzione di massa: nucleari, chimiche e biologiche1. Al crocevia di tecnologia, terrorismo, ambizioni geopolitiche e politiche di guerre preventive, sorgono nuovi e incombenti pericoli per l’umanità. Nonostante la fine della parità nucleare degli anni della Guerra fredda, ancora una volta la minaccia delle armi nucleari incombe sulla popolazione mondiale con conseguenze catastrofiche.
2. Abolizione totale delle armi nucleari
Le organizzazioni che aderiscono a Pax Christi sostengono l’abolizione totale delle armi nucleari. Molte delle nostre organizzazioni2 che si occupano del problema delle armi nucleari nei propri paesi, agiscono contro l’uso dei queste armi e dei continui rimpiazzi dei loro sistemi di consegna. Di recente, nel mese di giugno 2006, Pax Christi UK, nella sua campagna contro la nuova introduzione dei missili Trident, ha rilasciato la seguente dichiarazione3: “I Trident sono immorali, illegali e inefficaci per la nostra era. Il possesso e la minaccia di utilizzo di tali armi di distruzione di massa è un affronto alla vita e un grossolano abuso di potere e status in un mondo fragile. Le armi nucleari non ci hanno portato e non ci porteranno sicurezza, anzi è vero il contrario: accrescono l’ostilità e il risentimento.” Mesi prima, in gennaio 2006, Pax Christi Francia aveva criticato l’affermazione del presidente francese, Jacques Chirac secondo il quale era ammissibile utilizzare le armi nucleari contro un paese che avrebbe lanciato un attacco terroristico su larga scala contro la Francia4.
In aprile 2005, Pax Christi International ha rilasciato una dichiarazione in occasione della Conferenza di Revisione del Trattato di non proliferazione alle Nazioni Unite, tenutasi nel 2005 a New York5. In quell’occasione Pax Christi International ha riaffermato la sua posizione che è immorale per gli stati e per tutti gli altri attori, terroristi compresi, usare, minacciare con armi nucleari o possedere armi nucleari. Contemporaneamente, Pax Christi International ha ricordato ai partecipanti della conferenza del Trattato di non proliferazione il loro obbligo legale di raggiungere l’eliminazione irreversibile e totale delle armi nucleari e di onorare le promesse fatte alla Conferenza di Revisione del Trattato di non proliferazione del 2000 per rafforzare il trattato stesso e il sistema politico.
3. Un mondo libero dalle armi del terrore
In giugno 2006, Hans Blix, capo della Commissione dell'Onu per il controllo, la verifica e le ispezioni (Unmovic) ha reso noto un rapporto “Weapons of Terror: Freeing the World of Nuclear, Biological and Chemical Arms.” (Armi del terrore: liberare il mondo dalle armi chimiche, biologiche e nucleari, ndt). In disaccordo con il messaggio del governo statunitense, che le armi nucleari sono inammissibili nelle mani di stati canaglia e terroristi, il rapporto Blix afferma, a giusta ragione, che questi dispositivi catastrofici sono pericolosi nelle mani di chiunque. Spiega che tutti i problemi degli arsenali esistenti, la diffusione potenziale e l’eventuale uso terroristico sono tutti collegati e che possono essere risolti con un approccio globale con l’obiettivo di eliminare tutte le armi nucleari. Blix cerca il sostegno della società civile, delle autorità politiche e religiose. Il 14 giugno 2006, a Roma, Blix ha consegnato il rapporto al papa Benedetto XVI. Il 15 giugno, il rapporto è stato presentato al Consiglio mondiale delle Chiese a Ginevra. Sia la Chiesa cattolica sia il Consiglio mondiale delle Chiese hanno sempre e continuamente sostenuto la necessità del disarmo nucleare incondizionato. In gennaio di quest’anno, il papa Benedetto XVI affermava inequivocabilmente che “in una guerra nucleare non ci sarebbero vincitori, ma soltanto vittime”. Faceva appello a quegli stati in possesso di armi nucleari affinché “si muovessero progressivamente verso un disarmo nucleare concertato”. Pax Christi International appoggia gli sforzi del Consiglio mondiale delle Chiese della Santa Sede. Si potrebbe fare di più, il nostro movimento compreso, asserisce Pax Christi, per mobilitare le Chiese e le Religioni affinché si propongano come protagonisti e profeti della pace e del disarmo.
4. Agire in buona fede
Gli Stati Uniti e gli altri Stati che possiedono armi nucleari non hanno rispettato gli obblighi di negoziati “in buona fede” per il disarmo nucleare, stabiliti dall’articolo VI del Trattato del Patto di non proliferazione del 1970 (esteso per un tempo indefinito nel 1995). I possessori di armi nucleari sono obbligati a distruggere i loro arsenali. Facciamo riferimento al parere della Corte di Giustizia internazionale del 1996 dove si affermava che “Esiste un obbligo da perseguire in buona fede e concludere negoziati che hanno per obiettivo il disarmo nucleare in tutti I suoi aspetti sotto un severo ed effettivo controllo internazionale”. Continuamo a chiedere che rispettino gli impegni dell’Articolo VI, ricordando loro della promessa fatta alla Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione del 2000, vale a dire l’assunzione di “un impegno inequivocabile… per portare a termine la totale abolizione dei propri arsenali nucleari”.
5. Un azione militare preventiva è controproducente
Un programma di armi nucleari
in Iran sarebbe sia immorale che illegale e diventerebbe una minaccia per la
sicurezza dei territori vicini e per la stabilità del Medio Oriente. Tuttavia,
anche la violenza bellica preventiva, in accordo con il diritto internazionale,
è infondata e illegale oltre a essere politicamente controproducente. Pur
essendo di uso dubbio, come ha suggerito il papa Benedetto XVI, l’uso
preventivo della forza contro una minaccia imminente potrebbe essere legittimato
dal diritto internazionale. Ma, dove la pace e la sicurezza internazionali non
sono minacciate, la violenza bellica preventiva è illegale e deve essere
assolutamente ripudiata. L’esperienza dimostra che le intimidazioni di guerra
possono avviare un processo pressoché inarrestabile che può essere arrestato
solo a costo di una enorme perdita di credibilità. Contro l’Iran, per
esempio, aggraverebbe la forte crisi nella regione, mettendo a repentaglio la
pace e la stabilità internazionali.
6.
L’Iran ha aderito al Trattato di non proliferazione, NPT6.
In base a rapporti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA),
l’Iran non ha mantenuto fede, per un lungo periodo di tempo, agli obblighi
previsti dagli Accordi di salvaguardia aggiuntivi. L’Iran ha il diritto di ,
in base a quanto previsto dall’Articolo IV del Trattato di non proliferazione,
a perseguire un programma energetico nucleare pacifico unicamente a scopi
civili. L’Iran deve acconsentire alle ispezioni dei suoi impianti nucleari per
garantire alle autorità competenti che parte del materiale nucleare non è
stato destinato alla fabbricazione di armi. Pax Christi International richiede
dall’Iran un impegno a non fare in futuro minacce bellicose e a rispettare
tutti gli obblighi internazionali derivanti dalla Carta dell’ONU e dal
Trattato di non proliferazione.
7. Doppio standard
Allo stesso tempo, critichiamo il trattamento ineguale dell’Iran e della Corea del Nord rispetto a un altro paese, Israele, che con probabilità possiede circa 200 armi nucleari. Israele è diventato uno stato con armi nucleari nei primi anni Settanta. Un “doppio standard” fra i “possessori” e “non possessori” è inaccettabile. Pax Christi International sostiene la creazione di una zona libera7 da armi nucleari per tutto il Medio Oriente ( e altre zone libere da nucleare, quale, per esempio, la penisola coreana) dove tutte le nazioni della regione sarebbero invitate a cedere tutte le armi nucleari e aderire a programmi di severe ispezioni internazionali.
8. Anche gli Stati Uniti utilizzano un doppio standard per ciò che riguarda l’esportazione di armi nucleari e la salvaguardia nucleare. In marzo 2006, gli Stati Uniti hanno siglano un accordo bilaterale sul nucleare concedeva un sostanzioso aiuto in tema di nucleare all’India – uno dei pochi stati che ha scelto di non aderire al sistema del Trattato di non proliferazione e, contemporaneamente, di convertire illegalmente un programma a scopi civili in uno a scopi militari. Questo accordo contraddice le disposizioni del Gruppo di fornitori nucleari (NSG)8 oltre all’accordo base del Trattato di non proliferazione. Se agli Stati Uniti è concesso fare una eccezione per l’India, perché la Cina, per esempio, non dovrebbe domandare di fare un’eccezione per il Pakistan?
9. Il conflitto con nazioni quali Iran, Corea del Nord ed eventualmente altre nazioni, dovrebbe essere risolto unicamente con mezzi pacifici, quali il dialogo, misure di accrescimento della fiducia e negoziati. Nel caso dell’Iran, Pax Christi International sostiene le Nazioni unite e quelle nazioni (europee) che sono in prima fila nel perseguire una soluzione diplomatica. A questo proposito, il sostegno di Russia, Cina, Unione europea e stati arabi gioca un ruolo fondamentale. Gli Stati Uniti dovrebbero dimostrarsi disposti a completare questo lavoro diplomatico perseguendo negoziati diretti con l’Iran. L’unico modo per impedirne l’utilizzo futuro è l’abolizione delle armi nucleari in tutto il mondo sotto il controllo severo ed effettivo da parte di organismi internazionali.
Bruxelles, 7 settembre 2006
1. Pax Christi International - www.paxchristi.net - cercare “disarmo.”
2.
Pax Christi USA – www.paxchristiusa.org
3. 18 giugno 2006, leggere dichiarazione in DIS.32.E.06, oppure al sito web
www.paxchristi.org.uk.
4. 25 gennaio 2006, leggere in francese DIS.04.F.06 oppure al sito web
www.paxchristi.cef.fr/
5. 27 aprile 2005, leggere in inglese, francese e spagnolo DIS.22.EFS.05.
6. Il Trattato di non proliferazione è il trattato al quale hanno aderito la
maggior parte delle nazioni per il controllo delle armi e per il disarmo.
Soltanto quattro nazioni non fanno parte del trattato: India, Pakistan, Israele
e Corea del Nord e tutti hanno sviluppato arsenali nucleari.
7. Le zone libere da armi nucleari sono già state create con successo in
America Latina, nel Pacifico meridionale, in Africa e nel sud est asiatico.
8. http://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_Suppliers_Group