Ancora dall’Iraq, da Kirkuk... ‘Buona notizia !’
Mentre dall’Iraq continuano ad
arrivare ogni giorno notizie tragiche di uccisioni, distruzioni e rapimenti,
nella serata di lunedì 9 ottobre mi è arrivata questa mail dall’amico,
Vescovo di Kirkuk, Luis Sako:
“Ciao Abuna (che vuol dire padre) ho appena terminato una cena che ho
voluto offrire a 100 persone della città di Kirkuk, in maggioranza musulmani.
Voglio condividere con te questo momento di fraternità, e avrei voluto che tu,
e don Fabio, foste fra noi. Ti mando quello che ho detto come saluto ai presenti
(ci sono errori di lingua… traduci tu) Ciao.”
A questo messaggio è seguita una
telefonata, in cui il Vescovo Sako comunicava la sua gioia dopo questa bella
serata. Va ricordato che Luis Sako, anche quando era parroco a Mosul si era
sempre impegnato per il dialogo e la condivisione… sia nella riflessione
teologica, sia nella solidarietà accanto ai poveri, come anche nel proporre
momenti di condivisione fraterna, come questa cena. Molti i musulmani presenti
alla sua ordinazione episcopale, a Mosul il 14 novembre 2003. Nella telefonata
esprimeva la sua fatica ma anche la speranza di poter rimettere in cammino un
dialogo e una convivenza fra tutti, fra cristiani, fra sciiti e sanniti, ecc..
Ecco il testo inviato:
A Kirkuk una cena per i capi
Musulmani in occasione del ramadan. Presenti il sindaco, i membri del consiglio
municipale, tanti Iamam e Mollah, anche il clero cristiano della città, tutti
insieme 100 invitati.
“Vi saluto cordialmente questa sera di ramadan con un saluto profondo
che esce della stessa fede in Dio creatore e padre.
Noi cristiani e musulmani ci confrontiamo con grandi sfide di disordine
di valori religiosi e morali.. conflitti e guerre. Non basta condannare, bisogna
reagire insieme in modo positivo per costruire una società migliore in cui
domina la giustizia, il rispetto reciproco per la dignità della persona umana.
Altrimenti perderemo tutto. Bisogna collaborare insieme per cambiare il cuore
dell’uomo e seminare in esso i valori del autenticità, fedeltà, onestà e
bene comune. Una reazione di vendetta, violenza e estremismo rovina tutto e
semina la cultura della morte. Con il dialogo e la buona volontà, e con un
cuore aperto e tollerante e una mano aperta per l’amicizia e la solidarietà,
capace di cambiare il mondo. Perciò bisogna essere attenti e diffidare di
coloro che vogliono sfruttare la religione per una politica bassa e fare uscire
la religione della sua missione nobile!
La nostra relazione non e
nata oggi ma dura da 14 secoli. È una
relazione basata sulla fede in un solo Dio ma anche nella stessa madre umanità
in cui siamo fratelli e abbiamo lo stesso destino. Questa cena fraterna di
ramadan è un’agape, un termine cristiano che si può tradurre con solidarietà,
armonia, tolleranza e il pluralismo in Kirkuk. Spero che ormai diventi una
tradizione da ripetere ogni anno. Qui a Kirkuk e altre città faranno lo stesso,
per consolidare la convivenza. Buon ramadan a tutti.”
Luis Sako, arcivescovo Caldeo di
Kirkuk, 9 ottobre 2006