Auguri ai musulmani per l'inizio del Ramadân
A TUTTI I MUSULMANI D'ITALIA
Cari Amici, Care Amiche,
il 24 settembre prossimo inizierà il mese di Ramadân, durante il quale il credente musulmano si impegna a liberare il proprio cuore da ogni sentimento negativo e a mettere in atto un'opera di purificazione e cambiamento della propria vita. Questo vostro encomiabile sforzo è di stimolo anche per noi cristiani che abbiamo da imparare da voi la costanza e la tenacia nel praticare un lungo digiuno che è innanzitutto digiuno dal male e dalle sue opere.
Auguriamo di cuore che ognuno di voi, seguendo gli insegnamenti del profeta Muhammad, possa trasformare se stesso ed aiutare tutta lo società a migliorare.
Quest'anno abbiamo proposto come base comune di riflessione per la celebrazione della quinta giornata del dialogo cristianoislamico, un documento in dieci punti, un vero e proprio "decalogo per il dialogo", sia per indicare che sono molte le cose possibili da fare per rendere concreto il dialogo, sia che sono molte le cose che possono vederci uniti nel miglioramento complessivo della società nella quale insieme viviamo. Ma è anche un modo - abbiamo scritto nel primo comunicato stampa di questo quinto appuntamento di dialogo - per cercare di costruire, tutti insieme, un'etica comune che abbia come elemento fondamentale il rispetto integrale dell'altro/a, che corrisponde al comandamento del "non uccidere" comune a tutte le religioni.
Purtroppo dallo scorso Ramadan ad oggi, la situazione del mondo nel suo complesso non è migliorata. Altre sanguinose guerre si sono sviluppate in questo anno ed altre se ne intravedono all'orizzonte. Continua, con intensità ancora crescente, una campagna antiislamica che rende tutto più duro e difficile. C'è ancora chi spudoratamente si impegna a diffondere paura e violenza, razzismo e xenofobia, odio del diverso, di chi ha un diverso colore della pelle o una diversa religione o cultura.
Anche quest'anno dobbiamo così rinnovare l'appello a non avere paura e a non perdere la speranza. Serve un impegno costante per la pace che sappia realizzare l'incontro con l'altro/a, qualsiasi sia la religione che ognuno professa. Il dialogo è necessario, come l'acqua o l'aria per vivere. Non ne possiamo fare a meno, pena la morte della umana società.
Se le nostre religioni non sapranno "essere misericordia" per il creato, se non sapranno essere "costruttrici di pace", se non sapranno praticare la giustizia, esse nei fatti proclameranno il loro fallimento ed il tradimento del Dio che a parole proclamano di adorare.
Se i nostri rispettivi teologi o filosofi o studiosi delle nostre scritture o scienziati non ci avranno aiutato a crescere armoniosamente tutt'insieme e ad amare e rispettare il creato nel quale viviamo, in tutta la sua complessità e diversità, sarà vana ed inutile la loro teologia o filosofia o cultura o scienza perché essa sarà foriera di morte e non di vita, di odio e non di amore, di violenza e non di giustizia.
Abbiamo bisogno di liberarci dei nostri reciproci fondamentalismi, di coloro che usano le nostre rispettive religioni per promuovere guerre che sono sempre momenti di immani carneficine e di distruzione del creato. Abbiamo bisogno di negare ai violenti e ai propugnatori della guerra qualsiasi legittimità religiosa. Il Dio unico, nel quale insieme crediamo, è un Dio di pace, di amore, di misericordia, di giustizia.
E allora auguri di buon Ramadân, buona misericordia, buona pace, buona fratellanza, buon amore.
Ci auguriamo che, come negli altri anni, le moschee e le chiese d'Italia possano essere luoghi aperti all'incontro fra credenti di fede diversa ed in particolare fra cristiani e musulmani, che non hanno alcun motivo per odiarsi ma che hanno anzi molti motivi per essere uniti contro chi strumentalizza le rispettive religioni per perpetuare il proprio potere oppressivo.
Buon Ramadan.
Shalom - Salaam - Pace
Il comitato organizzatore