In Iraq per l'anniversario della dichiarazione dei diritti umani.
Partiranno lunedì 4 dicembre via Francoforte per Erbil nel
Kurdistan irakeno, d Renato Sacco e Claudio Maulini. Lì saranno accolti da
Padre Luis Sako, caro amico, vescovo di Kirkuk e dalle comunità locali.
Impossibile, per evidenti e purtroppo terribili motivi, andare a Baghdad e
so-stare nel conflitto con mons Warduni e la sua comunità, gli saremo vicini
nella preghiera.
In diverse occasioni le amiche e gli amici che incontrammo in
Iraq ci hanno invitato a ritornare. I tempi e la situazione non sono per niente
facili, soprattutto per il popolo che abita quella terra, oppresso da un
quotidiano che calpesta la loro dignità umana.
Visiteranno le comunità cristiane locali e con loro
vivranno la festa dell’Immacolata e la domenica 2° di Avvento. Nelle
liturgia della parola di quei giorni si annuncia: “Il Signore ha
manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua
giustizia” (salmo 97) e “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate
la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di
Dio!”(Lc 3,5-6). In questi tempi l’attesa del Salvatore e del
Regno di Dio è, per noi, traducibile in atteggiamento e scelta fondamentale di
nonviolenza. Ecco perché invitiamo tutti a unirsi alle comunità cristiane
irakene nella preghiera e invocazione comune della pace e della giustizia nella
verità, qui in Italia, in Iraq e nel mondo.
In questi giorni i nostri soldati tornano dall’Iraq.
Chiudono una scellerata missione militare mascherata di pace e umanitario ma che
ha alle spalle ben altro. La partecipazione a una strategia e scelta di guerra
preoccupata innanzitutto di difendere i nostri interessi e costruita con le
menzogne, con le armi, con le ingiustizie, con l’occupazione, non può essere
mascherata con la giustificazione della liberazione e della democrazia. Loro
tornano, noi andiamo! È giusto così, lo doveva essere anche prima, e non
solo in Iraq.
Saranno in Iraq il 10 dicembre, anniversario della
promulgazione della “Dichiarazione universale di Diritti Umani”. Nel
‘92 eravamo a Sarajevo, nel ‘98 in Kosovo, .... nel 2006 in Iraq.
Condivideranno la giornata con gli uomini e le donne che vedono i loro diritti
minacciati e calpestati da troppo tempo.
Denunciamo quel “diritto umanitario”, sostenuto da taluni
governi e che spesso vede protagonisti gli eserciti, che vorrebbe reintrodurre,
regolare e mantenere il “diritto alla guerra”. Sosteniamo e rilanciamo il
“Diritto Internazionale dei Diritti Umani” perché supera e vuole
assolutamente abolire ogni “diritto di/in guerra”. Ecco perché non ci
stancheremo di ripetere le parole di , di Benedetto XV, Paolo VI, Giovanni Paolo
II: ‘guerra inutile strage, mai più la guerra, guerra avventura senza
ritorno, la guerra non è mai una fatalità’.
Il ritorno di d Renato e Claudio è previsto per il 13
dicembre, s Lucia. Una occasione per ricordarci quanto sia importante “fare
luce”, “aprire gli occhi” sui nostri atteggiamenti violenti, sulle scelte
e gesti di pace da abbracciare.
Pax Christi Italia
3 dicembre 2006 – 1a dom di Avvento