Un rinnovato appello al dialogo tra cristiani e musulmani
Ecco il testo dell&_#8217;appello per una seconda giornata del dialogo cristianoislamico.
Un importante appuntamento per un incontro tra persone, culture e
religioni.
Mosaico di Pace si è reso disponibile come centro di coordinamento e informazione sull&_#8217;iniziativa. Pubblichiamo integralmente il testo dell&_#8217;appello.
&_#8220;O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda&_#8221; (Corano, Sura XLIX, ver. 13).
&_#8220;Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.&_#8221; (Mt 5,9)
È troppo alto il muro che separa il Nord dal Sud del Mediterraneo, l&_#8217;Occidente dall&_#8217;Oriente, il mondo cristiano da quello dell&_#8217;Islam. Come tante volte nei mesi scorsi hanno affermato i massimi esponenti del mondo cattolico, di quello protestante e ortodosso, abbiamo corso il rischio che l&_#8217;attacco militare contro l&_#8217;Iraq apparisse una crociata della cristianità contro l&_#8217;Islam.
Siamo convinti che, proprio grazie alle iniziative delle chiese cristiane, spesso in comunione tra esse e in spirito ecumenico, questo pericolo sia stato evitato. Tuttavia siamo consapevoli che l&_#8217;incubo dello scontro di civiltà aleggi ancora sulla scena geopolitica; in tutta Europa, inoltre, verifichiamo la ripresa di atteggiamenti razzisti, antisemiti e islamofobi che, come credenti e come cittadini di una Unione di Stati sempre più ampia e pluralista, destano una grave inquietudine; così come rileviamo che resta ancora troppo ampio il fossato che separa due comunità di fede &_#8211; quella cristiana e quella musulmana &_#8211; che condividono importanti tradizioni e valori spirituali come la discendenza abramitica, la fede nel Dio Unico, il legame con un libro sacro, la vocazione alla giustizia e alla pace.
Il dialogo tra queste due comunità di fede, pur essendo ormai avviato e avendo già prodotto alcuni frutti, è ancora a uno stadio iniziale. Soprattutto alla base delle due comunità, sono ancora troppo rare le occasioni di conoscenza, di incontro, di confronto sui grandi temi culturali e sociali del nostro tempo: la pace, la giustizia, il rispetto dei diritti umani, la convivenza, la costruzione di una società democratica e pluralista, la formazione dei giovani. Come afferma la Carta ecumenica, sottoscritta a Strasburgo nel 2001 dai presidenti della Conferenza delle Chiese Europee e del Consiglio delle Conferenze Episcopali dell&_#8217;Europa, &_#8220;ci sono stati e ci sono molti contatti positivi e buoni rapporti di vicinato tra musulmani e cristiani ma anche, da entrambe le parti, grossolane riserve e pregiudizi, che risalgono a dolorose esperienze vissute nel corso della storia e nel recente passato&_#8221;.
Da qui l&_#8217;impegno dei rappresentanti del mondo cattolico, protestante e ortodosso dell&_#8217;Europa a &_#8220;intensificare a tutti i livelli l&_#8217;incontro tra cristiani e musulmani e il dialogo cristianoislamico. Raccomandiamo in particolare &_#8211; afferma ancora la Carta ecumenica &_#8211; di riflettere insieme sul tema della fede nel Dio unico e di chiarire la comprensione dei diritti umani. Ci impegniamo a incontrare i musulmani con un atteggiamento di stima; a operare insieme ai musulmani su temi di comune interesse&_#8221;.
In questo spirito, già lo scorso anno, recuperando il senso del gesto di Giovanni Paolo II che, in occasione dell&_#8217;ultimo venerdì di Ramadan del 2001, volle condividere con il mondo islamico una giornata di digiuno, proponemmo la celebrazione di una giornata del dialogo cristiano islamico. Quell&_#8217;appello fu sottoscritto da centinaia di esponenti delle chiese cristiane cui vollero spontaneamente aggiungersi alcuni autorevoli rappresentanti delle comunità islamiche presenti in Italia; seguirono decine di iniziative di incontro, dialogo, conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani in uno spirito di risposta alla comune vocazione alla pace.
Siamo convinti che oggi siano ancora più numerose e urgenti le ragioni che ci spingono a rinnovare la nostra proposta. Invitiamo perciò le comunità cristiane e quelle islamiche, le associazioni educative e culturali a esse collegate, le facoltà teologiche, le università, le istituzioni pubbliche a promuovere ancora più numerose iniziative di incontro e dialogo nella data del 21 novembre 2003, ultimo venerdì del mese di Ramadan dell&_#8217;anno islamico 1424 dell&_#8217;Egira.
Paolo Naso, Brunetto Salvarani e Giovanni Sarubbi
promotori dell&_#8217;iniziativa
Cristiani e Musulmani in dialogo per la convivenza e la pace
Comunicato stampa n. 2 per l&_#8217;inizio del Ramadan 2003
A tutti i musulmani d&_#8217;Italia
Roma, 22 ottobre 2003
Cari amici, Care amiche,
fra pochi giorni inizierà il vostro Ramadan. È un momento importante per tutti gli uomini e le donne dell&_#8217;islam che durante tale periodo compiono un grande sforzo per migliorare se stessi ed il propria rapporto con Iddio, con gli altri fratelli e con tutta l&_#8217;umanità.
Come negli anni scorsi vogliamo augurarvi un buon Ramadan 2003. Per noi, che da tempo siamo impegnati nel dialogo fra cristiani e musulmani, non si tratta di un augurio formale. Sentiamo grave il peso di una situazione complessa, resa ancora più difficile dagli strascichi di una guerra, dalla violenza del terrore, dall&_#8217;innalzamento di muri di pregiudizio.
Quest&_#8217;anno più di altri anni ci rendiamo conto che il richiamo alla giustizia dei profeti è ancora attuale ed inascoltato. Ci sovvengono allora le parole di Isaia: « Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?» (Is 58,6).
Ed è per questo che guardiamo con stima ed amicizia fraterna al vostro Ramadan che lega lo sforzo di purificazione personale all&_#8217;impegno per la giustizia. E come nello scorso anno vi chiediamo di dedicare l&_#8217;ultimo venerdì di questo mese a voi sacro ad un momento di dialogo e di amicizia fraterna con i fratelli di tutte le confessioni cristiane che anche quest&_#8217;anno si stanno mobilitando per realizzare tale giornata il prossimo 21 novembre, ultimo venerdì del Ramadan 2003.
Per la giornata del 21 novembre sono previste iniziative di preghiera e di digiuno in molte parti d&_#8217;Italia ed in tutte le confessioni cristiane di cui stiamo dando man mano conto sul sito http://www.ildialogo.org. Quest&_#8217;anno l&_#8217;iniziativa per il 21 novembre si avvarrà del sostegno di diverse istituzioni del mondo cristiano italiano, sia cattolico che protestante. Alcune riviste come Confronti (http://www.confronti.net) e Tempi di Fraternità (http://www.tempidifraternità.it) si sono rese disponibili a collaborare all&_#8217;organizzazione dei diversi incontri..
E con questi sentimenti e con questo augurio che vi diciamo Buon Ramadan. Che Iddio accolga le vostre e le nostre preghiere per la pace.
Paolo Naso, Brunetto Salvarani e Giovanni Sarubbi