Accanto al movimento “No Dal Molin”
Vi applaudo, poiché ho letto le dichiarazioni e la descrizione delle proteste e dimostrazioni nelle vostre grandi città. Mi auguro che il vostro entusiasmo possa trovare la sua strada verso il Nord America, dove potrebbe essere usato nei confronti di uno dei più famosi criminali di guerra che il mondo abbia mai conosciuto: George W. Bush.
La campagna cui tutti voi avete dato il via a Vicenza, con il movimento No Dal Molin, è solo l’inizio. Gli Stati Uniti vogliono piazzare basi permanenti attorno al mondo. Secondo rapporti del 2003, gli USA attualmente posseggono o affittano 702 basi oltreoceano in circa 130 nazioni ed hanno altre 6000 basi negli Stati Uniti e nei loro territori.
Oggi, nel 2007, questi numeri sono cambiati. Sono cresciuti. Gli Stati Uniti hanno truppe attive in quasi 150 stati. Con 832 basi sparse attraverso questi paesi, è facile vedere che gli USA non hanno fatto nulla per rallentare la loro marcia verso l’Impero.
Ora con la costruzione di basi permanenti in Iraq e Afghanistan, gli Stati Uniti avranno piattaforme per invadere le altre parti del mondo che ancora devono essere sfruttate.
Non sono contro l’America, ma sono contrario alla politica estera del mio Paese che ci allontana dal mondo e porta così tanta sofferenza nel globo. Capisco che mentre io scrivo questa lettera e la invio dalla mia tiepida casa, molte persone nel mondo stanno morendo per mancanza dei beni essenziali per vivere. Dobbiamo formare amicizie e alleanze durature, attraverso i confini, attraverso gli oceani, e farci forza a vicenda. I governi non faranno mai questo per noi. La gente deve farsi carico del proprio futuro, se vogliono avere un futuro.
La bugia più grande in America è che i nostri militari diffondono democrazia e portano speranza a molta gente. Ma la verità è che il nostro esercito è in 150 Paesi e non ha scalfito la superficie e non ha idea di cosa significhi portare speranza. L’esercito americano è addestrato a uccidere dal primo giorno, non gli viene insegnata la diplomazia. Non sono addestrati per portare speranza ed io rifiuto questa idea fasulla.
Come vedete, miei amici italiani, questa battaglia che avete iniziato avrà certamente una fine. Gli Stati Uniti potrebbero stancarsi dell’aumentata distruzione dell’area di costruzione del Dal Molin e cercare di allontanarsi da questo sito particolare per piazzare le loro macchine da guerra. Ma dovrete seguirli ovunque vadano! Non permettete loro di parcheggiare i loro aerei da combattimento e carri armati nel vostro Paese.
Dopo aver fermato le nuove costruzioni rivolgete la vostra attenzione alle vecchie basi. Istruite i vicini e amici delle nazioni europee circostanti su come siete riusciti a fermare la base Dal Molin. Insegnate loro la verità che sta dietro a queste basi. Insegnate loro che il solo beneficio economico che ne verrebbe è un incremento nel consumo di alcolici e di locali di spogliarello. Se necessario andate in questi Paesi ed aiutateli nella loro battaglia. Il fatto è che gli Stati Uniti devono togliere le loro mani dall’Europa, dall’Asia, dal Medio oriente e in tutto il mondo.
La vostra battaglia è il faro che sta diffondendo speranza a tante persone. Può realizzarsi e lo farà. E il giorno in cui il vostro Paese sarà di nuovo completamente vostro, respirerete un poco meglio senza il suono degli scarponi da combattimento americani in marcia sulle vostre strade.
Cambiando argomento, voglio ringraziarvi per l’aiuto che la gente delle vostre città ha dato ai soldati USA che hanno scelto la pace invece della guerra e hanno abbandonato le loro uniformi per sollevarsi contro le guerre illegali che gli Stati Uniti hanno portato ai popoli del medio oriente. Le amicizie che sono nate sono eterne e più forti di quanto i Capi di Stato possano immaginare. Col vostro aiuto, e l’aiuto di gente da tutto il mondo, i soldati USA capiranno che ci sono altre possibilità oltre alla partecipazione al genocidio per pagarsi il college. Vi chiedo di continuare a sostenere i soldati che a Vicenza si rifiutano di combattere una guerra illegale e di aiutarli in tutte le maniere. Ci sono molti soldati attualmente incarcerati in Germania, provenienti dalla base di Vicenza, non dimentichiamoli. E fate sapere alla Caserma Ederle che non li avete dimenticati. E assicuratevi che gli uomini e le donne della Caserma Ederle non possano dimenticarli.
La gente risponderà,
James Circello; Veterani contro la guerra in Iraq,
1 Febbraio 2008