GOTT MIT UNS
‘Non nominare il nome di Dio invano’. Anche se è un comandamento antico, non è ancora stato cambiato… per ora.
Il riferimento alla religione, alla cattolicità, ai valori e alle ‘radici cristiane’ oggi è in continuo aumento... almeno nelle parole.
Lo abbiamo sentito anche l’altro giorno, il 15 luglio scorso: il Presidente del Consiglio ha difeso le scelte del Governo in materia di immigrazione, il decreto sicurezza, sulle impronte ai bambini Rom, proprio come tutela per gli stessi bambini e suggeriti anche dall’ispirazione cristiana, anzi cattolica.
E così scopriamo che i vari decreti-legge su giustizia, sicurezza, ecc. votati in Parlamento in questi giorni, sono ispirati a “motivazioni cristiane”!
Che in Italia ci siano grandi testimoni cristiani è fuor di dubbio, che debbano essere ‘esportati’ all’estero proprio dal Presidente è davvero troppo. I valori cristiani non possono essere ‘usati’ come una carta...‘velina’ (!!) per coprire e adattarsi a ogni tipo di nefandezza.
La fede, i valori religiosi non sono prodotti da supermercato.
È vero che qualcuno ha velleità eucaristiche al punto di arrivare a chiedere al Vescovo, durante la distribuzione della Comunione, di cambiare le regole per la comunione ai divorziati.
È vero che oggi le parole non hanno più valore… o, quasi, per cui sentiamo fior di Ministri affermare che il pacchetto sicurezza e le impronte sono per dare dignità ai Rom.
Ma un conto sono le parole, un conto i fatti.
Quello che si vuole colorare di cristianesimo oggi va illuminato dalla Parola di Dio. Non si possono mascherare le barbarie dietro una vernice di estetismo cristiano!
Come dimenticare che anche in altri tempi le parole dicevano una cosa e la realtà era ben diversa?
La scritta all’ingresso di Auschwitz "Arbeit macht frei" (il lavoro rende liberi) erano parole. La realtà era un’altra.
Forse è il caso di non sottovalutare le parole.
È il caso di scandalizzarci, come credenti, laici e gerarchia, tutto il popolo di Dio, davanti a un uso strumentale e pericoloso del cristianesimo.
Nell’editoriale di questo mese di Mosaico di pace si ricorda D.Bonhoeffer: “Chi non grida a difesa degli ebrei non può cantare in gregoriano!”.
Per non ritrovarci anche oggi, nelle condizioni passate, quando i soldati di Hitler portavano impressa sui loro cinturoni la famigerata scritta ‘Gott mit Uns’, Dio è con noi.