La dittatura della violenza criminale
Dall'inizio dell'anno fino alla metà di settembre il macabro computo delle cifre ci diceva che in Messico ci sono stati 3.400 morti a causa della violenza criminale a confronto delle 2.700 registrate nel corsodel 2007. Si tratta di vittime degli scontri tra bande di narcotrafficanti, di poliziotti e vittime inconsapevoli. Si tratta di regolamenti di conti, di cadaveri rinvenuti con evidenti segni di tortura, di massacri, di decapitazioni in serie, di sparatorie all'uscita di una discoteca… Un bollettino di guerra quotidiano frutto della dittatura, della violenza criminale di cui non sembriamo tanto allertati oppure riteniamo falsamente che il problema non ci riguardi
o addirittura che sia fuori dalla nostra portata.
La parola della pace deve essere pronunciata con efficacia anche in queste situazioni dove la paura sembra ormai pervadere le case e le vite delle persone. Scrivere una nuova teologia della liberazione con la gente e per la gente in cui giustizia e pace si abbraccino davvero. Spingere fuori dalla testa della gente la legittimità della violenza, l'idea della ricchezza ad ogni costo e la propensione alla rassegnazione.