Escluso i servizi segreti
Tra le pieghe dei fogli dei giornali del 3 dicembre c'è una notizia piccola piccola ma che ritengo utile riferire. Claudia Fusani su L'Unità racconta di un ente che ha assunto 250 persone a chiamata diretta e il cui stipendio varia dai 3 mila ai 14 mila euro mensili. Queste assunzioni sono state formalizzate appena alla vigilia dell'entrata in vigore della norma che obbliga anche questo ente ad assumere esclusivamente tramite concorso pubblico.
L'apparato di cui stiamo parlando è quello all'Aisi, l'ex-Sisde, i servizi segreti per intenderci. Oltre alle considerazioni di natura etica che ciascuno potrà fare, riflettiamo semplicemente sul dato sociale. In un'epoca di recessione, di crisi economica, di disoccupazione e di difficoltà che non fanno distinzioni tra piccole, medie e grandi aziende, il comparto che sembra non soffrire è quello della sicurezza ancora una volta prodotto dalla "fabbrica della paura". Quasi dimenticavo di dirvelo ma sicuramente lo sapevate già: nel contratto di questi nuovi assunti si prevedono delle «garanzie funzionali» che tradotto significa che per raggiungere gli scopi prefissati possono commettere tutti i reati che non comportano danni per la salute e per la libertà delle persone coinvolte.
Sull'altare del mito della sicurezza ci chiniamo adoranti offrendo come votivi anche pezzi di economia e come sacrificio alcuni dei valori che continuano a sostenere (si spera) la nostra democrazia.