La teoria dell'equivicinanza 2

16 gennaio 2009 - Tonio Dell'Olio

L'equidistanza ti porta a non prendere posizione, l'equivicinanza ti muove verso gli sconfitti. L'equidistanza ti lascia comodamente nel salotto di casa tua mentre l'equivicinanza non ti lascia dormire la notte e ti inquieta fino a quando non avrai fatto tutto il possibile perché l'orrore finisca.
L'equidistanza pensa agli effetti diplomatici e politici delle tue parole e stai attento a non pronunciare frasi che rovinino le tue amicizie. L'equivicinanza dice pane al pane e vino al vino perché solo la verità senza annacquamenti può aiutare tutti e tutte a rendersi conto della realtà e a risparmiare vite umane.
L'equidistanza giura a se stessa di citare le vittime israeliane ogni volta che si contano gli uccisi palestinesi. L'equivicinanza non teme di chiamare genocidio quello che sta avvenendo a Gaza e sa che i razzi di Hamas sono il terrore delle popolazioni al confine e che sono puntati contro la speranza. Non aiutano a far comprendere la causa palestinese alle coscienze del mondo.
L'equidistanza ti fa guardare da lontano e superpartes obiettivi, statistiche e numeri freddi. L'equivicinanza ha il coraggio di ascoltare tutte le storie e di chiamare per nome le vittime.
L'equidistanza c'è già nel vocabolario italiano e pertanto è stata sperimentata tante volte con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. L'equivicinanza è sottolineata in rosso anche dal programma del pc e pertanto è soluzione creativa che potrebbe introdurre un elemento di novità nella soluzione di ogni stupida guerra.

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