Nella chiesa di Sacrofano…

24 febbraio 2009 - Tonio Dell'Olio

Nella chiesa di San Biagio a Sacrofano, "il paese a pochi chilometri dalla capitale dove giovedì scorso in sette hanno aggredito tre romeni in cerca di materiale ferroso tra i rifiuti", dopo la messa domenicale celebrata come di consueto dal parroco, hanno preso la parola il sindaco di AN e il comandante dei carabinieri di Ostia. Lo riferiva ieri Repubblica. A Sacrofano la comunità rumena conta più di 1.500 persone a fronte dei 6.000 abitanti e prima di quell'episodio la convivenza era sempre stata serena. L'intervento del carabiniere e del sindaco era finalizzato a invitare "i fedeli" a rinunciare a farsi giustizia da soli o a "criminalizzare una comunità".
Guardo con ammirazione all'iniziativa anche perché compito delle istituzioni politiche e delle forze dell'ordine è anche quello di indicare con forza i valori della Costituzione ed educare cittadini e cittadine al rispetto di valori e norme. La perplessità che mi si affaccia riguarda soltanto il luogo. Si suppone che tra la gente che frequenta la messa domenicale vi sia chi crede nella legge della giungla, chi non tollera le diversità e chi arriva a criminalizzare l'indigenza (i rumeni cercavano ferro tra i rifiuti…) e un'etnia.
Possibile? Come si concilierebbe razzismo e vangelo, intolleranza e amore del prossimo, violenza e croce?

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