Costa troppo vestire Prada

9 marzo 2009 - Tonio Dell’Olio

È noto a tutti il marchio Prada, prestigio del Made in Italy, ma non tutti conosciamo Emile Arslan e Noran Gulenc. Si tratta di due sindacaliste turche che lavorano per la ditta DESA che è la fornitrice turca del marchio italiano. Dal sito di Unimondo si apprende che in questi giorni le due donne sono impegnate in una serie di incontri in Italia invitate dalla Clean Clothes Campaign, ovvero dalla campagna Abiti puliti.
I problemi denunciati dal personale dell’azienda turca consistono nei bassi salari a fronte di orari eccessivi di lavoro e di condizioni igieniche precarie. Ma non è tutto. Nei mesi scorsi sono state licenziate 44 donne dopo che si erano iscritte al sindacato. Prada non ha ancora chiesto alla sua fornitrice turca di cui è la principale committente, di rispettare con rigore la libertà di associazione sindacale riconosciuta nella Dichiarazione universale dei diritti umani e di garantire migliori condizioni di lavoro. La festa della donna non è solo una festa e ce lo ricordano Emile e Noran.

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