Don Peppe Diana

19 marzo 2009 - Tonio Dell’Olio

Sono passati 15 anni da quel giorno in cui un uomo, forte solo della sua pistola, bussò di buon ora alla sagrestia del parroco di Casal di Principe e gli sparò quattro colpi nel vano tentativo di metterlo definitivamente a tacere. Era il 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico.
La vicenda umana e cristiana di questo prete, testimone fino in fondo del Cristo crocifisso e risorto, è stata raccontata da Saviano in "Gomorra" e da Raffaele Sardo in "La bestia", ma è Rosario Giuè ad aver condotto la ricerca più scrupolosa e completa in "Il costo della memoria. Don Peppe Diana. Il prete ucciso dalla camorra",
Edizioni Paoline, 2007. Non una ricerca fredda ma carica di affetto, gratitudine e riconoscenza.
Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie, organizza per questa giornata una significativa presenza a Casal di Principe. Speriamo che siano in tanti a raccogliere l’appello che i genitori di don Peppe hanno rivolto affinché quel seme caduto in questa buona terra si moltiplichi in frutti abbondanti. Ce lo ha ricordato qualche giorno fa una studentessa di Casal di Principe che, intervenendo nel corso di un incontro pubblico, ha detto tra l’altro: "Il termine casalesi non indica gli appartenenti ad un clan camorristico, ma gli abitanti di un’area del casertano". Aspettiamo l’ora del riscatto e della liberazione del popolo dei casalesi, ora sognata e preparata da don Peppe, prete fino in fondo.

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