A Strasburgo si parla di legalità
Ieri a Strasburgo è stato segnato un passo avanti importante nella lotta contro le mafie. Nessun esponente di spicco della criminalità è stato arrestato e nessun particolare successo nelle indagini contro Cosa Nostra. 150 giovani provenienti da 30 nazioni del vecchio continente hanno incontrato il presidente del Parlamento europeo Pottering, hanno ascoltato esperti parlare di confisca dei beni ai mafiosi, di memoria delle vittime e del contributo della società civile nell’affermazione dei valori di cittadinanza e democrazia.
Alcuni parlamentari hanno partecipato e preso la parola per sostenere l’iniziativa di far approvare una dichiarazione in cui si riconosca il 21 marzo come giornata europea della memoria e dell’impegno contro la criminalità organizzata e si estendesse a tutti i paesi europei la legislazione per la confisca dei beni ai mafiosi e per il loro uso sociale. L’incontro era organizzato da FLARE, la rete europea per la legalità promossa da Libera e ha visto la partecipazione di don Luigi Ciotti e di altri testimoni dell’impegno per la legalità in Europa.
Tanto il presidente del Parlamento quanto Deprez, presidente della Commissione per le libertà pubbliche e la sicurezza, hanno affermato solennemente di fare propria la proposta e di sostenerla. "È estremamente urgente migliorare il coordinamento nella nostra battaglia contro le mafie", che spesso, ha osservato Poettering, "ha caratteristiche transnazionali”.