Terremoto, Follereau e F 35
Il terremoto ci interpella tutti. Nel dolore e nella solidarietà. Come ha scritto qualcuno, bisogna individuare un canale, un’associazione seria (i furbi... ci sono sempre) e destinare lì i propri aiuti. Non sì può essere solo spettatori. No, ognuno è chiamato a far la propria parte. Anche accogliendo l’invito della CEI che, dopo aver stanziato 3 milioni di euro, ha indetto “una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane il 19 aprile 2009, domenica in albis, come segno di solidarietà e di partecipazione di tutti i credenti ai bisogni materiali della gente abruzzese”. Ma, sentendo le varie cifre di offerte, collette, autotassazioni ecc. come non pensare a un’altra cifra: quella dei 14 miliardi che l’Italia dovrebbe spendere da qui al 2026 per gli aerei da guerra F 35?
Il Parlamento è chiamato a esprimersi probabilmente nei prossimi giorni. 14 miliardi di Euro sono soldi! E non pochi! Per un aereo da guerra che non serve per combattere il terrorismo e neanche per la difesa dei confini. Perchè allora non ripensarci? Perchè, almeno, non rinviare la decisione? Pagando anche una penale se è il caso, come forse pagheranno gli Stati Uniti che intendono non comprare più l’elicottero presidenziale US101 (Finmeccanica) perchè da 6 miliardi è arrivato a 13 miliardi di dollari e “il costo appariva troppo alto per il contribuente americano”.
Un bel segnale in tempo di crisi. E noi in Italia.. abbiamo anche il terremoto, non solo la crisi. E allora potrebbe essere davvero l’occasione per tutti, maggioranza e opposizione, per dire: “Scusate, su questa spesa così alta ci fermiamo, ci pensiamo su”. Non sarebbe visto come cedimento a un ‘pacifismo a senso unico’, ma come un gesto di buon senso.. di non spreco. E poi questi aerei, una volta in funzione avrebbero come scopo colpire gli obiettivi e ridurli come le case che abbiamo visto a Onna e L’Aquila. Un cumulo di macerie. Perchè non lasciare prevalere questo ri-pensamento?
Siamo a Pasqua, potremmo dire una conversione, una ri-conversione! Quante cose utili per tanta gente si possono fare con 14 miliardi di euro!! È una somma che con le varie collette e sottoscrizioni non raggiungerà mai.
Viene in mente Raoul Follereau, l’amico dei lebbrosi, che nel 1954 scrisse ai capi delle due grandi potenze: USA e URSS: “Datemi un aereo, ciascuno di voi un aereo, uno dei vostri aerei da bombardamento. Perché col costo di questi due velivoli di morte, si potrebbero risanare tutti i lebbrosi del mondo... Non credete che sia questa una bella occasione ‘per fare qualche cosa?’ Due bombardieri! E si avrebbero tutte le medicine necessarie per guarirli! Il problema non ne sarebbe ugualmente risolto? Lo so. Ma datemi intanto due aerei: e vedrete come si schiarirebbe. E quale speranza nascerebbe allora in milioni di poveri cuori che non saranno soltanto quelli dei lebbrosi…!”
Perché non chiedere anche all’Italia, oggi, un gesto di questo genere? È lecito sperarlo?
Sì, siamo a Pasqua. Sarebbe anche un bel segno, una luce di speranza. Volendo si può fare, non è così impossibile. Qualcuno certamente ci sarà - in Parlamento, al Governo, o nelle varie stanze dei palazzi dove si prendono le decisioni - che alzerà la mano e ricorderà le parole di Follereau... ne siamo certi.