Sciacalli
Nello sciame sismico dell’informazione del dopo-terremoto, non vi sarà sfuggita la notizia dei “4 rumeni” arrestati in flagranza di reato mentre si introducevano furtivamente nelle case semidistrutte per sottrarre beni e valori. Il giorno dopo, con meno enfasi, siamo stati informati che i quattro, processati per direttissima nel tribunale da campo di L’Aquila, sono stati assolti con formula piena perché stavano frugando sì, ma nelle proprie abitazioni e in quella di un anziano di cui una delle quattro è badante: cercavano di recuperare ciò che poteva essere utile alla sopravvivenza nella vita in tenda. Tante scuse!
Ma è lecito chiedersi a questo punto quando accadrà che televisioni, radio e giornali ci indicheranno a dito le forme di “sciacallaggio preventivo” compiuto da amministratori distratti o complici, imprese edili e speculatori d’altro genere che hanno costruito case ed edifici pubblici mettendo in pericolo la vita di tante persone per lucrare maggiori guadagni.
Quando indicheranno chi sta speculando sulla sciagura abruzzese per garantirsi visibilità e consenso?
Quando si dirà che sono sciacalli (e stupidi!) anche i giornalisti che pensando di partecipare a un reality, insistentemente andavano chiedendo di notte alla gente che dormiva in macchina: “Perché avete scelto di dormire in auto?”
È sciacallo chiunque trae vantaggio dalla disgrazia altrui, qualunque tipo di vantaggio.
Processiamoli per direttissima almeno nella nostra coscienza.