Un nodo al fazzoletto
Nei giorni scorsi John Holmes, vice-segretario generale dell’Onu per gli affari umanitari, ha visitato la Striscia di Gaza per verificare le condizioni di vita della popolazione a tre mesi dalla fine dell’operazione militare israeliana che tra dicembre e gennaio ha causato la morte di oltre 1400 abitanti e lasciando una scia disastrosa di distruzione. Al termine della visita, Holmes ha descritto la situazione drammatica in cui versa la gente di Gaza. In particolare ha sottolineato che oltre il 20% della popolazione attiva non ha un’occupazione stabile e circa metà della popolazione vive al di sotto della linea di povertà. La causa principale del perdurare della situazione è sicuramente della guerra ma anche dei problemi causati dal blocco dei confini terrestri, aerei e marittimi deciso dal governo israeliano che permette aiuti col contagocce. Il tutto nel silenzio o nella dimenticanza pressoché completa della comunità internazionale. Di fronte ai disastri umanitari abbiamo il dovere del soccorso ma anche quello di un bel nodo al fazzoletto per non dimenticare le vittime dei terremoti, della fame, della guerra… che hanno piaghe e ferite che continuano a bruciare anche dopo mesi o anni dall’evento.