Il Concilio secondo Pax Christi

23 aprile 2009 - Tonio Dell’Olio

Inizia domani a Cervia il Congresso della sezione italiana di Pax Christi – movimento cattolico internazionale per la pace. È un movimento di confine perché la pace è un valore di confluenza di culture, sensibilità e percorsi differenti ma orientati a un bene comune, importante quanto l’acqua e l’aria, quanto la terra e la luce.
Coloro che si riconoscono in Pax Christi affondano nel Vangelo di Cristo le radici del proprio impegno e, in ragione di questa ispirazione, non si sentono una riserva privilegiata di operatori di pace. Come Gesù Cristo condividono la strada con tutte le persone che camminano nella stessa direzione.
È, questa, anche una visione di Chiesa che è emersa fresca, trasparente e a piedi nudi dal Concilio Vaticano II. Una Chiesa che non gareggia competitivamente col mondo, ma piuttosto si pone al suo servizio per renderlo sempre migliore.
Per queste ragioni, il filo conduttore della riflessione congressuale sarà il Concilio come scelta e come stile. Una sfida che ieri poteva sembrare scontata e che oggi appare ardua per questa Chiesa e per questo mondo.

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