Le città dei diritti umani
Questa rubrica a piedi scalzi, segno povero al servizio del passaparola, non ha né la forza né il compito di lanciare proclami e formulare appelli. Ha piuttosto la funzione di farsi eco di qualche iniziativa, di segnalare alcune attività, di mettere sul lucerniere qualche segno di speranza perché contribuisca a fugare il buio in cui siamo immersi.
Per questa ragione nel giorno anniversario dell’uccisone di Pio La Torre (30 aprile 1982) mi sembra bello potervi segnalare la campagna che, in vista delle prossime elezioni amministrative, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, la Tavola della pace, Libera, Strada Facendo, il Cnca, il Gruppo Abele e Avviso Pubblico hanno deciso di promuovere col titolo significativo “Costruiamo le città dei diritti umani” (www.perlapace.it).
Non un proclama o una dichiarazione di intenti ma uno strumento di lavoro utile per orientarsi nel confuso panorama politico in cui siamo immersi. “Per uscire dalla crisi bisogna ripartire dalle città. È nelle città in cui viviamo che possiamo trovare gli strumenti per affrontare insieme le difficoltà del nostro tempo e coltivare la speranza in una vita migliore per tutti. Le città possono cambiare l’Italia e il mondo che ci circonda”.