Terra in bocca
Nei giorni scorsi a Milano è stato presentato un libro e un cd musicale che è il frutto del coraggio e dell’intelligenza di Brunetto Salvarani e di Odoardo Semellini, nonché della casa editrice Il Margine. Si sono ricordati di un disco di un noto gruppo (“complesso” come si diceva allora) uscito nel 1971, trasmesso una sola volta per radio e poi censurato. Il gruppo era quello dei Giganti e l’album Terra in bocca.
In quel disco si raccontava una vicenda di mafia e si denunciava una presenza pesante che troppo spesso riceveva coperture, appoggi, silenzi... Nella prefazione, don Luigi Ciotti sottolinea come siamo di fronte a: "... un esempio di come la musica possa mettersi al servizio della verità e denunciare l'ingiustizia raccontando al grande pubblico, con realismo e intensità, una storia di mafia”. La storia tenera e crudele intrisa di amore e di morte è di grande attualità. Purtroppo. Per questo ci arriva da un recente passato per contribuire a fare luce su questo contraddittorio presente. “Grazie ai Giganti – conclude Ciotti - che, già trent'anni fa, nonostante il boicottaggio del disco e l'apparente sconfitta, alla mafia gliele hanno davvero cantate”.