Par-te-ci-pa-zio-ne
L’astensionismo che si allarga dovrebbe allarmare fortemente le forze politiche e tutti coloro che credono nella partecipazione più che nella raccolta del consenso.
Al contrario nei giorni scorso ho ascoltato e letto alcuni commenti che salutavano l’aumento del numero degli astenuti alle elezioni europee e amministrative come un indice di ingresso tra le grandi democrazie. Erano i dati italiani a costituire un’anomalia!
Un effetto normale del bipartitismo è una più alta percentuale di astensioni alle elezioni. No. Al diavolo il bipartitismo e tutto ciò che tiene a casa (o al mare) la gente dissuadendola dalla volontà di contribuire anche col voto alla costruzione dell’Italia.
E al diavolo anche il modello americano! Votare è accettare di stare in quel cantiere almeno come operaio e come custode.
Perché non è vero che non ho la capacità di cacciare via dal Palazzo chi dimostra di utilizzare posizioni di potere per garantire e rafforzare gli affari suoi!
E non è vero che non ho la possibilità di scegliere chi vuole mettere al primo posto il lavoro dei giovani, la condizione dei pensionati, la lotta all’evasione fiscale.
La partecipazione è l’architrave della democrazia che al contrario diverrebbe solo crazia senza demo.