Le responsabilità
Riflettendo sulla tragedia di Viareggio viene spontanea innanzitutto la vicinanza alle famiglie delle vittime che sono diventate già 18, a chi ha subito danni ed è rimasto senza casa, a chi ha vissuto dall’interno quell’inferno di fiamme, boati e paura. Tutto all’improvviso. È giusto e naturale che subito dopo la riflessione si soffermi sulle responsabilità di quanto è avvenuto. C’è la rabbia di chi sostiene che tutto poteva essere evitato o prevenuto o previsto. È la ricerca delle responsabilità.
Ancora una volta dobbiamo ammettere che non esistono responsabilità assolute, ma soltanto partecipazioni e condivisione di doveri. Insomma corresponsabilità.
In questo caso la responsabilità non è solo dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato o del manutentore. Probabilmente centra l’operaio che doveva stringere i bulloni come il verificatore che doveva segnalare la ruggine sui binari, l’addetto alla sicurezza e quello delle pulizie. Tutto il mondo funzionerebbe molto meglio se ciascuno facesse bene il proprio dovere. Con senso di responsabilità.
E anche se sembra la scoperta dell’acqua calda continuiamo a ignorare questa regola semplice della buon convivere. Una regola in grado di salvare vite umane e risparmiare sofferenze.