Il processo ai pantaloni

8 settembre 2009 - Tonio Dell’Olio

Il 3 luglio scorso la giornalista sudanese Loubna Ahmed al-Hussein era stata arrestata per aver violato l’art. 152 del codice penale sudanese che prevede pene severe per le donne che "indossano un abbigliamento indecente". Le pene severe consistono solitamente in 40 frustate e/o in una multa da pagare. Ma ieri la sentenza per Loubna ha stabilito una multa di 200 dollari e lei ha scelto di pagare col carcere.
Ho conosciuto altre donne sudanesi che lottavano per i propri diritti, Loubna ha inteso dare molta eco alla sua azione perché il mondo sappia. Soprattutto questa donna non si pone contro la legge coranica, ma piuttosto chiede ad alta voce di dimostrare che l’art. 152 sia realmente ispirato a un comandamento del Profeta e non piuttosto alla cultura e al potere maschilista che intendono strumentalizzare la religione.
Il riscatto dei popoli, soprattutto in Africa, passa attraverso la sofferenza, le lotte, l'intelligenza e la volontà delle donne. È per questo che CIPSI e Chiama l'Africa hanno candidato le donne africane al Premio Nobel per la pace del 2010 (http://www.noppaw.org/).

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