L’elefante nella stanza

23 settembre 2009 - Tonio Dell’Olio

Man mano che ci si avvicina alla scadenza del 2015 ci si rende conto che con ogni probabilità gli Obiettivi del Millennio che prevedono una drastica riduzione di alcune forme di povertà nel mondo, non verranno raggiunti "per mancanza di risorse".
Pax Christi International ha pubblicato nei giorni scorsi un rapporto in cui si dimostra come, al contrario, sarebbe possibile raggiungere quegli obiettivi se si devolvesse a questo scopo il 4% delle spese militari mondiali del 2008 o il 10% delle stesse spese USA. Il titolo significativo del rapporto è “Spese militari e aiuto internazionale – La storia dell’elefante nella stanza” (espressione inglese che indica una realtà evidente che nessuno vuole vedere).
Qualche voto in pagella: Usa, Cina, Francia, Inghilterra e Russia sono i Paesi che spendono di più in armi; Svezia, Lussemburgo, Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi sono i soli ad aver rispettato nel 2008 l’impegno a dedicare lo 0,7% del loro prodotto interno lordo all’aiuto allo sviluppo (fonte MISNA). Sono dati che in qualche modo sospettavamo. Era impossibile non vedere l’elefante nella stanza e adesso che lo sappiamo, dovremmo responsabilmente incalzare il nostro governo a mettersi al passo con gli impegni solennemente assunti in sede internazionale e mettersi al passo di Svezia, Lussemburgo...
Ci chiediamo: Se in cima alle preoccupazioni di chi ci rappresenta in sede internazionale non c’è l’impegno di salvare chi muore di fame, quale altra emergenza sarà mai più importante?

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