Sinodo africano: riconciliamoci!
L'elezione di un nero alla Casa Bianca è un "avvenimento fondamentale della storia contemporanea, lontano dall'essere un banale gioco di alleanze politiche", un "segnale divino", e la Chiesa cattolica ''ci guadagnerebbe'' a non ignorarlo.
Lo ha detto questa mattina mons. Laurent Monsengwo Pasinya, co-presidente di Pax Christi internazionale e arcivescovo di Kinshasa (Repubblica democratica del Congo), nella relazione tenuta il 6 ottobre al Sinodo dei vescovi sull'Africa, dedicata ai frutti del prima assise dei vescovi sul Continente voluta da Giovanni Paolo II nel 1994.
"I quattrocentotrenta anni di schiavitù del popolo ebraico in Egitto - ha detto il vescovo africano - possono indurci a interpretare la piega che prende la geopolitica contemporanea. Essa sembra essere la conclusione della 'rotta degli schiavi' del XV e del XVI secolo, considerata come un piano di Dio 'per la salvezza della moltitudine'". "E se l'elezione di un nero a capo degli Stati Uniti d'America - ha proseguito mons. Monsengwo - è stato un 'segnale divino' e un 'richiamo dello Spirito Santo a una riconciliazione di razze e di etnie' per relazioni umane pacificate e perchè cessi 'il partenariato delle materie prime' per un 'partenariato delle materie grigie' nelle relazioni nord-sud... il presente Sinodo e la Chiesa universale contemporanea - ha detto il presule africano - ci guadagnerebbe a non ignorare questo avvenimento fondamentale della storia contemporanea, che è lontano dall'essere un banale gioco di alleanze politiche''.