Speranze per Sang Suu Kyi
Dedichiamo ad Aung Sang Suu Kyi il Mosaico dei giorni di questa mattina senza che vi sia una particolare ricorrenza. Ci preme far tornare a galla l’eroismo discreto di questa donna premio Nobel per la pace che degli ultimi venti anni ne ha trascorsi ben quattordici agli arresti. E pensare che sarebbe la legittima presidente di quella nazione in cui nel 1990 vinse le elezioni alla guida della Lega nazionale per la democrazia. Negli ultimi giorni per ben due volte un rappresentante della giunta militare birmana si è recato a fare visita a Sang Suu Kyi e questo viene interpretato come un segno di distensione e di trattative in corso per riconoscerle finalmente la libertà.
Oggi il Comitato dei saggi rende noto il Nobel per la pace del 2009, ma quanto sarebbe importante riuscire a non far cadere il silenzio e a non spegnere la luce sulla sofferenza di popoli lontani di cui non ci giunge né voce, né grido. Popoli che avrebbero volentieri barattato quell’altissimo riconoscimento con la libertà che è importante quanto l’aria che respiriamo.