Cerchiamo l’Europa da queste parti
Ieri la riflessione proposta ai partecipanti a Time for responsabilities a Gerusalemme verteva sul ruolo dell’Europa nel processo di pace del conflitto israelopalestinese.
"Ogni anno la sola Unione Europea spende 500 milioni di euro in questa terra – ci ha detto il rappresentate dell’EU". Prevalentemente si tratta di cooperazione allo sviluppo e non mancano i finanziamenti a sostegno della costituzione e rafforzamento dell’amministrazione dei Territori occupati. Un miliardo delle vecchie lire che va in fumo quando bombardano e che soprattutto fa scadere la questione palestinese da problema politico a problema umanitario. Un miliardo che varrebbe la pena sostenere con un’attività diplomatica e politica più incisiva e determinata.
Al di là e al di qua del muro, da soli non ce la fanno a trovare il bandolo della pace! Dobbiamo cercarlo insieme e, in questo, l’Europa ha forza e capacità. Mettere al bando anche il solo sospetto di antisemitismo ma nello stesso tempo fare pressione sul più forte che da queste parti si chiama Israele che deve imparare a condannare ogni persecuzione e non soltanto quella che l’ha vista vittima. Ma l’Europa è latitante e procede come un ubriaco che attraversa un corteo che avanza nell’altra direzione. Non urta di volta in volta soltanto il Medio Oriente ma anche gli stessi Stati che la compongono.