Il popolo danese giusto tra le nazioni

20 ottobre 2009 - Tonio Dell'Olio

Yad Vashem è il nome ebraico del Museo della Shoah che si può visitare andando a Gerusalemme. Un complesso di enormi proporzioni molto curato dal punto di vista architettonico e ricco di simbologie di quella tragica infamia dell'umanità che fu l'uccisione scientificamente programmata di milioni di ebrei.
Attorno all'enorme complesso sorge il Giardino dei giusti tra le nazioni dove ciascuno degli alberi è dedicato a una persona che ha rischiato la propria vita per mettere in salvo degli ebrei durante le persecuzioni nazifasciste. Mi colpisce un albero dedicato non a una persona ma al Popolo Danese. Ne chiedo la spiegazione alla mia guida e mi risponde che in quella terra il 90% degli ebrei riuscì a mettersi in salvo perché il popolo si adoperò a proteggerli. Avvenne che il giorno dopo la promulgazione delle leggi razziali, il re di Danimarca si mostrasse in giro per la capitale sfoggiando simbolicamente una stella gialla di Davide cucita sul bavero del suo cappotto e che moltissimi pescatori riempirono le barche di ebrei per traghettarli fino alle sponde delle vicina e neutrale Svezia.
Un popolo. Un intero popolo ha disinnescato gli effetti delle leggi razziali. È l'unica speranza che abbiamo anche noi oggi in Italia difronte alle nuove leggi di respingimento contro gli immigrati.

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