Sospensione di Alessandro Santoro: riflessione di Pax Christi Firenze
Il Punto Pace di Firenze del Movimento Pax Christi intende, con queste poche righe, esprimere i propri pensieri e i propri sentimenti in relazione a quanto avvenuto presso la Comunità delle Piagge il sabato 24 ottobre e quel che ne è seguito. Pax Christi
Italia e Il Punto Pace di Firenze hanno da tempo intrapreso un cammino comune con don Alessandro Santoro e la Comunità delle Piagge: ne abbiamo potuto così apprezzare il leale servizio al Vangelo nei poveri e nei silenziati di ogni genere, una sensibilità realmente propedeutica alla costruzione della pace.
Siamo consapevoli che una Chiesa ha bisogno di regole e indirizzi ma vorremmo che ciò non fosse a detrimento della sua capacità di mostrarsi vicina a coloro che ne hanno più bisogno, a somiglianza di Cristo Signore che sedeva a tavola con gli esclusi del suo tempo, tra la riprovazione di molti. Si può opinare sulla dinamiche scelte dalla Comunità per sollevare la questione ma resta il problema di determinate realtà, tra cui quella di coloro che vivono la fatica di definire – senza propria colpa – la propria identità sessuale, in cui sembra che la Chiesa non possa più entrare, ormai letta solo in chiave di rifiuto o censura: con il rischio grande di non essere più in grado di portare l’annuncio cristiano dello smisurato amore divino per gli esseri umani, qualunque sia la loro realtà di vita, anche in ambiti difficili e disagiati. È la misericordia che converte, non la durezza del giudizio.
Vorremmo davvero non si smarrisse il valore di quanto di grande la Comunità ha costruito in questi anni, né che si dimenticasse il senso di quel che don Alessandro Santoro ha voluto esprimere con il suo ministero. Confidiamo che la pausa di
riflessione proposta sia occasione per trovare modi ed eventualità perché don Alessandro possa continuare a far parte della Comunità delle Piagge e si
vogliano definire spazi in cui riflettere insieme sulla realtà che la vicenda di Sandra e Fortunato presentano a tutti noi.