Il disarmo porta a porta del Burundi
Si potrebbe definire come una campagna del disarmo porta a porta quella che si è conclusa in Burundi l’altra notte. Con il sostegno di agenzie e ONG internazionali, il governo del Burundi nell’ultima settimana ha accelerato tra i suoi cittadini e le sue cittadine la consegna di armi da fuoco detenute in casa. Come peraltro è già avvenuto in altri Paesi, questa sorta di disarmo volontario era incentivato dallo scambio con altri beni. E così a chi consegnava una pistola o un fucile o una granata o un kalashnikov, veniva data in cambio una bicicletta, un sacco di cemento, un paio di pantaloni o un telefonino...
A guardare i numeri la raccolta ha avuto successo. Sono stati consegnati “1253 fucili, 5000 granate,126 bombe, 8 mine e migliaia di munizioni” – riferisce l’agenzia Misna. Da oggi in poi pene severe a chi verrà trovato in possesso abusivo di armi. Il tutto in conformità con il Protocollo di Nairobi per la prevenzione, la riduzione e il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro.
Mi sembrava una buona notizia. Perché non darla?
Ancora una volta un’occasione mancata per una buona informazione.