4 novembre 2009

Renato Sacco

Carissimo Karol,

sono passati 91 anni… No, no… non mi sono sbagliato. Lo so che non è il tuo compleanno, infatti sei nato nel 1920 e se fossi ancora qui con noi ne avresti solo 89. Parlavo di 91 anni dalla fine della prima guerra mondiale, proprio il 4 novembre, il tuo onomastico. E mi sei venuto in mente tante volte in questi tempi. Mi sono venuti in mente i tuoi continui appelli contro la guerra, per la pace: dai tempi dell’assedio a Sarajevo, quando volevi andare ed era già arrivata la papamobile, poi invece… niente.
Fino alla guerra del Golfo nel 1991 e poi nel 2003. I tuoi appuntamenti ad Assisi…
Allora ho pensato di mandarti queste poche righe per 3 motivi. Augurarti buon onomastico (non so se si usa in Cielo... ma comunque io te li mando lo stesso).
Ricordare a me, e a noi comuni mortali sulla terra, le tue parole forti contro la guerra che oggi mi sembrano un po’ dimenticate, non solo dai politici e dai potenti, ma anche all’interno della Chiesa. Abbiamo dimenticato troppo velocemente il tuo monito ‘mai più la guerra, avventura senza ritorno’. Il tuo discorso al Corpo Diplomatico il 13 gennaio 2003: “Anzitutto un ‘sì alla vita’! ... ‘No alla guerra’! La guerra non è mai una fatalità; essa è sempre una sconfitta dell’umanità”.
Oggi si parla molto della difesa della vita, ma poco si dice contro la guerra… anzi!
Non risuonano più le tue parole forti, durante l’Angelus del 16 marzo 2003: “Appartengo alla generazione che ricorda bene la guerra, che ha vissuto la seconda guerra mondiale e grazie a Dio è sopravvissuta alla guerra e per questo, per questo ho anche il dovere morale di ricordare a tutti questi giovani, ai più giovani che non hanno questa esperienza, ho il dovere di ricordare e di dire 'mai più la guerra'... ”.
Aveva ragione chi diceva che eri un Papa molto applaudito e poco ascoltato.
Ma non prendertela. Se ti può consolare (anche se lassù in Cielo hai ben altri motivi di gioia, di festa e di pace infinita… eterna!), ed è questo il terzo motivo per cui ti scrivo, c’è un altro Papa che ha avuto parole dure contro la guerra e non viene mai ricordato. È Benedetto XV. Pensa, il 4 novembre viene celebrato come giorno di festa per l’anniversario della Vittoria! Solo tra gli italiani ci furono 650.000 morti. E pensare che il Papa di allora, appunto Benedetto XV, il 1° agosto 1917, ebbe a dire: “Questa guerra, un’inutile strage!”.
Chissà se quest’anno qualcuno ricorderà queste parole?
In ogni caso, buon onomastico!

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