Un appello contro il "muro della vergogna"
Ricorre oggi, 6 novembre 2009, il 34° anniversario della “marcia verde” che il re del Marocco Hassan II organizza nel 1975 per camuffare l’invasione militare della colonia spagnola del Sahara Occidentale, cominciata una settimana prima. È l’inizio della pagina più buia della storia recente del popolo sahrawi. Da allora questo popolo è stato sottoposto dapprima ad un bombardamento inumano, nel tentativo di cancellarne l’esistenza, poi ad una violenta repressione che non è più cessata e che dura ancora oggi al riparo del MURO DELLA VERGOGNA che il Marocco ha costruito per tenere prigioniero un intero popolo.
Lunedì prossimo, 9 novembre, è il 20° anniversario della caduta del muro di Berlino. Questo giorno deve essere l’occasione per denunciare i vecchi e i nuovi muri che continuano a soffocare la libertà dei popoli e la dignità della persona umana.
In occasione di questo anniversario, le persone che hanno a cuore la libertà non facciano mancare l’espressione del proprio sdegno nei confronti di questo anacronistico insulto alla libertà del popolo sahrawi. La nostra protesta di persone libere colga ogni occasione, dibattiti, lettere ed interventi sulla stampa, blog, radio, tv, per denunciare il MURO DELLA VERGOGNA, e tutti i muri che dividono i popoli, i paesi, le città, i movimenti.
Quello della Vergogna lo abbatteranno i sahrawi. Mi piace immaginare, però, che si possa metaforicamente picconare insieme a loro. Per questo vi mando la mia riflessione.
Sono mille i modi per abbattere i tanti muri. Un caro amico, l’artista e persona di pace Umberto Gamba, li ha immaginati così. Lo ringrazio per avermi concesso l’onore di proporveli. Per chi volesse conoscerlo: www.umbertogamba.it .
Abbattiamo i muri, e smettiamola di dividerci.
Saluti di pace