Tempi nuovi
È finito il tempo delle letture militanti in cui si acquistava un giornale perché si doveva sostenere il partito o l’organizzazione. Si doveva sostenere l’idea.
Oggi, tranne pochi nostalgici e un club di afecionados che sembrano tener fede a una tradizione di famiglia o a una collezione dei numeri arretrati, ci si abbona a una rivista perché interessante o stimolante, perché d’approfondimento serio o perché ti fa scoprire cose che non trovi altrove, perché ci sono firme prestigiose o perché affronta i temi che ti stanno a cuore.
L’appello ad abbonarvi a Mosaico di pace, di cui anche questa rubrica è espressione, non fa leva tanto sulle cose in cui credete ma piuttosto su quelle che volete sapere e capire. È un sipario che i “diversamente credenti” come gli irriducibili della speranza di pace vogliono aprire per comprendere cosa si muove sul proscenio, sulla ribalta e sulla scena ma anche dietro le quinte.
In questa fase carsica del movimento pacifista è tempo di andare alle radici della nonviolenza e delle sue ragioni. È tempo di leggere il mondo con gli occhi dei poveri. Tempo di aprire la porta di casa agli estremi confini della terra.
Ragioni sufficienti per abbonarsi.