Disastri e speranze

17 dicembre 2009 - Tonio Dell’Olio

Quando impareremo che le sciagure e le vittime dei disastri ambientali che si verificano nel mondo non sono il frutto del caso o del destino e che sono piuttosto l’esatto effetto dei mutamenti climatici? E quando impareremo che i mutamenti climatici sono dovuti alle sciagurate politiche industriali che abbiamo operato negli anni? Lo dimostra l’aumento progressivo delle catastrofi ambientali.
Margareta Wahlström, inviato speciale Onu per la riduzione dei disastri, ha riferito le cifre: sui 245 eventi catastrofici dell’anno in corso, 224 hanno una causa meteorologica. Queste calamità hanno causato la morte di 55 milioni di persone. In termini economici, i danni derivati da siccità, uragani, inondazioni ed altro, si calcolavano in 7 miliardi di euro nel 2008 che sono diventati 11 miliardi di euro nel 2009. Di anno in anno aumenta sia il numero che l’intensità di eventi catastrofici di questo tipo. È molto più che una guerra!
Unico conforto è la sensibilità che, su questi temi, va gradualmente crescendo.
Speriamo solo di non arrivare troppo tardi a metterci la toppa giusta!

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