Buon Natale alla gente
In una vignetta di Quino ricordo l'ineffabile Mafalda che diceva: "Amo l'umanità. Io amo tutta l'umanità. È la gente che non sopporto!". L'umanità è definizione evanescente, la persona della porta accanto, invece, è di carne, il mio collega è pignolo, l’autista dell’autobus è scontroso. Per questo oggi voglio fare gli auguri alla gente. Quella che vive sotto traccia. Quella che secondo alcuni è buona solo per applaudire e non riceverà mai un applauso in tutta la propria vita. La gente. Quella che affolla mercati e supermercati, percorre le strade illuminate del Natale e compra un fiore come una sorpresa. La gente quella semplice. Quella che vive il Natale in famiglia. Quella della casalinga di Voghera ma anche quella dell'infermiera di Corsico, del camionista di Montemarciano, dell'impagliatore di Pietracorvino o dell'insegnate di Guspini. Quella che profuma di vita e di stufa. Quella capace ancora di stringere le mani con la sincerità di un tempo. Di sorridere e di piangere. Quella delle liti del condominio e delle corse in ospedale di notte per il nonno che s’è sentito male. La gente che non dorme perché un figlio... e l’altro pure.
Un giorno Dio per venire al mondo ha scelto di nascondersi tra queste esistenze anonime. Ha scelto di stare dalla loro parte. Di amare la gente e non tanto l'umanità.