Miriam Makeba

12 marzo 2010 - Tonio Dell'Olio

Domani a Roma va in scena il Miriam Makeba Tribute. Un concerto con tanti artisti importanti, l’ultimo atto che il “Movimento degli africani in Italia” ha voluto dedicare a Mama Africa, la grande anima che si è spenta su un povero palco di Castelvolturno l’8 novembre del 2008. Non solo una cantante, ma una testimone che ha attraversato la storia recente e tutte le sue prepotenze dal Sudafrica dell’apartheid in poi. Una donna. Una rivoluzionaria con la voce che ha cantato i sentimenti più profondi della sua terra. Di ogni terra. Una voce e un corpo come quello delle donne oppresse da liberare. Pata pata, la sua canzone più famosa (ma non certamente la più bella!), forse è proprio l’inno a questa liberazione. Una lottatrice che ha amato la verità e l’ha eletta a guida delle sue scelte. Perché l’arte deve essere al servizio della liberazione autentica. Dei popoli, delle coscienze, degli uomini e delle donne, delle culture e dei bisogni essenziali. È venuta a morire a casa sua. Tra africani espropriati di terra e di diritti. È venuta a dare l’ultimo respiro di sua libertà perché tutti potessimo apprendere che una vita può trasformarsi in una canzone e una canzone prendere il corpo di una rivoluzione.

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