A tutto c’è un limite
A tutto c’è un limite. Si può utilizzare l’ironia anche su temi particolarmente gravi e complessi per renderli più leggeri. Si può esagerare con le promesse preelettorali. Persino può succedere di non riuscire a trovare l’equilibrio del buon senso scadendo nella goffaggine e nel ridicolo, ma purché non si manchi di rispetto agli interlocutori e agli avversari. Sabato scorso invece il limite è stato superato quando, al colmo dell’euforia, il leader del PDL dal palco di San Giovanni ha dichiarato testualmente: “Vogliamo anche vincere il cancro che colpisce ogni anno 250mila italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini”.
Davanti alla sofferenza delle persone che vivono il dramma della malattia che a volte è senza speranza, bisogna avere il coraggio di tacere se non si conoscono o non si sanno pronunciare le parole giuste per incoraggiare e consolare. Scadere nell’irrisione mai. È offensivo. Soprattutto da parte di chi ha deciso di tagliare anche i fondi per la ricerca. Le persone che vivono il cancro nella propria carne attendono le scuse. Almeno quelle!