Senza partecipazione non c’è democrazia

12 aprile 2010 - Tonio Dell'Olio

L’astensionismo galoppante che si è registrato nelle ultime tornate elettorali (e non solo nelle regionali) è un campanello d’allarme importante. La partecipazione, la più ampia possibile, è il sale della democrazia autentica e non di facciata. Ilvo Diamanti questa mattina su Repubblica fa un’analisi politico-sociale corretta e precisa dei dati riguardanti l’astensionismo. Questo dato, che dovrebbe essere centrale nella discussione politica – è oggetto di appelli della vigilia da parte dei partiti – ma viene puntualmente dimenticata all’indomani del voto, proprio quando i dati offrono materia di discussione. Forse è un compito di cui le organizzazioni di base, le associazioni, i cittadini e le cittadine più consapevoli dovrebbero tener conto e di cui farsi carico. In un Paese distratto e disinteressato alla politica, ovvero alle questioni che riguardano tutti, comandano sempre gli affaristi. Quando non votiamo, lasciamo che altri lo facciano per noi. Quando diciamo che è tutto uno schifo, stiamo contribuendo a peggiorare la situazione e non a metterci almeno una toppa. Rimbocchiamoci le maniche.

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