L’Albero di Falcone

27 aprile 2010 - Tonio Dell'Olio

Don Luigi Ciotti: “Spogliare l'albero di Falcone dei ricordi, delle immagini, dei disegni, delle parole che lo arricchiscono è un atto vile quanto vano. Quell'albero ha infatti radici nell'impegno di molti. È un albero che non cessa mai di crescere in altezza e profondità, di nutrire le speranze dei palermitani, dei siciliani, degli italiani onesti. Le mafie si affermano facendo terra bruciata attorno a sé. Giovanni Falcone e tutte le vittime delle mafie ci hanno insegnato a rendere le terre fertili di futuro. Quell'atto vandalico è paradossalmente un segno di debolezza. Dimostra la forza di quella memoria divenuta impegno. Mette a nudo non l'albero di Giovanni, ma la paura di chi sente che il suo impegno per la giustizia è ancora tra noi, nei tanti disposti a continuarlo”.
Da ieri la magnolia dedicata a Giovanni Falcone, che ancora era stata offesa dalla violenza, è stata meta di pellegrinaggi soprattutto da parte di giovani che l’hanno ricoperta di messaggi e immagini. È la Palermo migliore. Quella che prevale.

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