Leader religiosi USA contro la discriminazione

29 aprile 2010 - Tonio Dell'Olio

Lo Stato Usa dell’Arizona è tra i più interessati dai fenomeni migratori ed è per questo che, nel corso degli anni, i governi che si sono succeduti hanno cercato di regolarne i flussi. Da venerdì scorso è entrata in vigore una nuova legge contro la quale si sono schierati senza mezzi termini i leader cattolici, presbiteriani, episcopaliani, luterani, metodisti ed ebrei dello stato. A riportare la notizia è l’Osservatore Romano che pubblica alcuni stralci di una lettera a firma congiunta: “Questa legge non contribuisce a risolvere il problema della criminalità lungo i confini del nostro Stato, - dicono i leader religiosi - ma demonizza chiunque venga guardato con sospetto, in quanto privo di documenti regolari, portando inevitabilmente con sé dei profili razziali”.
Grazie a questa legge, la polizia ha pieno mandato di trarre in arresto anche per un semplice sospetto. Al contrario, i vescovi cattolici delle diocesi dell’Arizona spingono per una legislazione che rispetti in pieno la dignità delle persone immigrate garantendo la sicurezza dei cittadini americani. La persona innanzitutto. Prima del colore della sua pelle, della sua condizione sociale e del suo conto in banca.

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