Il Paese reale
La grande assente forse è proprio la politica. Per carità, non i politici di professione che normalmente un pezzo della marcia lo fanno anche! Ma la politica. Quella che nelle istituzioni decide, indirizza, orienta... ma che sembra avere un’agenda totalmente differente da quella richiesta e rappresentata dalle persone che hanno sfilato da Perugia ad Assisi. Ieri in quei 24 kilometri c’era tanto paese reale. Quello dei cassintegrati, dei familiari delle vittime del lavoro, degli insegnanti che chiedono dignità per il loro delicato lavoro di educatori, c’era Seiko Ikedo una hibakusha (sopravissuta di Hiroshima), alcuni testimoni israeliani e palestinesi della speranza del dialogo, cinque giovani studenti iraniani dissidenti che hanno trovato asilo in Italia. C’erano i familiari delle vittime di mafia, alcuni congiunti di persone scomparse nel nulla, i rappresentanti della campagna contro la povertà come obiettivo del millennio decretato dalle Nazioni Unite e per il quale l’Italia non sta mantenendo fede agli impegni assunti, Amnesty International contro lo sgombero dei Rom a Roma, due iracheni a ricordarci che da quelle parti si continua a morire, una donna afgana a gridare il dolore di una nazione e di centinaia di milioni di donne umiliate, un’altra dal Darfur a nome di tutte le guerre dimenticate...
Il paese reale, il mondo reale. Proprio ciò che resta fuori dalle agende del potere.