Ecco le banche armate
Al primo posto c'è UBI Banca (Unione Banche Italiane) che nel 2009 ha impegnato 1 miliardo e 231 milioni di euro per conto delle industrie italiane che hanno esportato armi nel mondo. D'altra parte Pietro Gussalli Beretta, vicepresidente di Beretta Holding Spa, la principale azienda italiana e leader mondiale nella produzione di armi leggere, siede nel CdA di UBI Banca. È il primo dato che salta agli occhi nella relazione annuale della Presidenza del Consiglio sul commercio delle armi made in Italy. È bene saperlo perché qualcuno potrebbe sempre decidere di non depositare i propri risparmi nelle banche che finanziano il commercio di armi. Da anni Mosaico di pace, Nigrizia e Missione Oggi hanno dato vita a una campagna ad hoc chiamata Banche Armate. L'idea è di diventare "risparmiaTTori" decidendo come investire i propri soldi. Alla UBI seguono la Deutsche Bank con 913 milioni di euro, il gruppo italo-francese BNL-BNP Paribas che ha movimentato 904 milioni di euro. A seguire circa 20 banche, sia italiane che estere, con importi assai inferiori. Fra gli istituti italiani il gruppo Intesa San Paolo con 186 milioni (a cui però andrebbero aggiunti anche i 47 milioni della Cassa di Risparmio di La Spezia, facente parte dello stesso gruppo) e Unicredit con 146 milioni.
Per la relazione più dettagliata, visitare il sito www.banchearmate.it
Per investimenti etici, visitare la propria coscienza.