Festeggiamo Panahi

27 maggio 2010 - Tonio Dell'Olio

Facciamo un girotondo per festeggiare la libertà di Panahi. Quanto vorremmo fosse la libertà di tutto un popolo! È stato rilasciato il regista iraniano Jafar Panahi, dopo il pagamento di una cauzione di 160 mila euro. Confermato però il prosieguo dell'iter giudiziario a carico del regista: “le pratiche giudiziarie e amministrative sono ancora in corso”, si affretta a far sapere il Governo. Era stato arrestato insieme alla sua famiglia il 1° marzo scorso. Stava girando un film sulle proteste degli studenti iraniani contro il governo. La sua liberazione è un segno timido da parte del potere giudiziario iraniano che obbedisce agli indirizzi del governo e non gode di nessuna forma di autonomia. Perché è tipico dei regimi totalitari restringere le libertà degli altri, a cominciare da quelli delle magistratura. Per intenderci: in Iran ad essere intercettati sono solo gli oppositori del potere di Ahmadinejad. E i giornali non pubblicano né indiscrezioni, né critiche, né le voci dei dissidenti. La separazione (autonomia) del potere giudiziario è condizione essenziale della democrazia. La libertà dell’informazione anche. È bene ricordarlo per custodire questo patrimonio inestimabile in ogni parte del mondo. Anche in Italia.

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15