Convivere con la cricca

15 giugno 2010 - Tonio Dell'Olio

Man mano che vengono a galla i misfatti della cricca, prendiamo consapevolezza che a essere quotidianamente offesi dal comportamento degli uomini di potere (economico e politico) sono le cittadine e i cittadini onesti. Quelli che mettono da parte uno spicciolo per volta per pagare l’auto o la lavatrice, quelli dei sacrifici per i figli, quelli delle code e dei certificati, quelli dei permessi da richiedere per ogni cosa. Giustamente. Ma sono cittadini che si sentono profondamente offesi dalle dichiarazioni dell’ex ministro e attuale parlamentare Pietro Lunardi che, nell’intervista di ieri su Repubblica, tende a ridimensionare o a giustificare il sistema di clientele e piccoli favori che ci si può scambiare all’interno del ristretto mondo dei soldi e del potere. Una vera e propria patologia del sistema, un cancro le cui metastasi hanno raggiunto ormai anche il cuore, ovvero la Costituzione. Che si vuole cambiare per legittimare quei comportamenti. D’altra parte cosa ci si può aspettare da uno che da ministro, di fronte al tentativo di infiltrazione delle cosche negli appalti per la costruzione del ponte sullo stretto, rispose in un discorso pubblico che lo Stato deve "abituarsi a convivere con la mafia"?

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