L’anticonformismo di D’Alema

7 luglio 2010 - Tonio Dell’Olio

L’ex ministro degli esteri e presidente del consiglio Massimo D’Alema ieri è stato letteralmente ricoperto di apprezzamenti dal Sole 24 ore. Al convegno del PD sulla politica estera, D’Alema ha sostenuto che l’Italia spende poco per la difesa . Se investisse di più nella ricerca militare - è la tesi del leader -, ne avrebbe un vantaggio anche la vita civile. I navigatori GPS e internet sono stati scoperti e affinati in ambito militare e attualmente sono patrimonio comune che migliorano la nostra qualità della vita. Ci sono molti modi per essere distanti dal Paese reale, D’Alema ha scelto quello peggiore. Se solo chiedesse alla gente se preferisce un governo che investa in armi o in edilizia popolare, in ricerca militare o in reddito sociale... penso di non aver dubbi sulla risposta. Peraltro la ricerca militare in alcuni paesi è più avanzata solo perché si decide di investire maggiormente in quella, altrimenti internet e gps potrebbero essere stati tranquillamente elaborati in qualche università. Singolare il titolo del giornale: D’Alema rompe il conformismo. Sarebbe quello di una sinistra tradizionalmente pacifista. Pensare che io credevo ci fosse un conformismo della casta, del ceto politico, vicino agli interessi dell’altra casta industrial-militare, come hanno ampiamente dimostrato scandali e coperture.

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